Rischia di compromettere anche la ripresa turistica del comprensorio milazzese l’interruzione dei lavori sulla A20. Perchè oltre ai problemi quasi ordinari di viabilità, da ieri si aggiungono quelli relativi ai cantieri, fermi a causa della protesta degli operai della ditta Tosa Appalti Srl, impegnati nella pavimentazione del tratto Rometta-Milazzo. Lo sciopero è scattato a causa dei mancati pagamenti e all’aumento del prezzo dei materiali. L’azienda che ha in appalto gli interventi, infatti, batte cassa e chiede 16 milioni di euro tra bonus previsti dai decreti governativi e spettanze che il Consorzio Autostrade Siciliane deve onorare.
A rischio ci sono centinaia di posti di lavoro, l’impresa infatti è ormai impossibilitata a pagare gli stipendi agli operai e le fatture ai numerosi fornitori e subappaltatori, mettendo in seria difficoltà tutta la filiera di imprese coinvolte nella realizzazione dell’opera. I lavoratori da oggi incrociano le braccia, interrompendo di fatto la prosecuzione dell’opera e fermando il cantiere all’altezza di Milazzo dove attualmente si viaggia su una sola corsia di marcia.
Lo stop ai lavori, avrà inevitabilmente conseguenze sul traffico veicolare, particolarmente sostenuto in questo periodo di ponti festivi, creando disagi alla circolazione stradale e ai collegamenti con le Isole Eolie, e determinerà l’allungamento dei tempi di ultimazione che si protrarranno per tutta l’estate.
Sulla questione è intervenuta anche Filca Cisl con una nota firmata dal segretario generale di Catania Giuseppe Famiano, dal dirigente Domenico Murabito e dai segretari Nino Botta e Franco Catalano della Filca Cisl Messina.
“È necessario che il governo regionale intervenga immediatamente per far fronte alla drammatica situazione in cui versano gli ottanta lavoratori dei cantieri nelle autostrade siciliane sulla quale abbiamo già investito il Cas, che incontreremo il 2 maggio prossimo. I lavoratori hanno incrociato le braccia nel cantiere dell’autostrada A/20 Messina-Palermo in segno di protesta per i mancati pagamenti degli stipendi e per lanciare l’allarme sulla tenuta occupazionale visto che il rischio di perdere il posto di lavoro potrebbe concretizzarsi nel caso l’azienda non riusciusse a risolvere i problemi finanziari e di liquidità legati al mancato incasso dei lavori già eseguiti e non ancora pagati da parte del CAS. È assolutamente inaccettabile che il Consorzio per le autostrade siciliane non provveda a pagare il compenso per gli stati di avanzamento dei lavori che, con nota comunicata dalla Tosa Appalti Spa, ammonterebbero a quasi 11 milioni di euro di mancati incassi. Ci auguriamo – concludono – che si attivino al più presto tutti i percorsi con il Governo regionale, il Cas e le parti sociali per trovare una soluzione che consenta di uscire da questa delicata situazione che, se non gestita in tempo, rischia di provocare danni drammatici per le tante famiglie dei lavoratori impegnati nell’opera. È evidente che l’impresa versa in una difficile situazione finanziaria tale da compromettere il pagamento delle spettanze a favore degli ottanta lavoratori, ai quali non sono stati saldati le ultime retribuzione e il pericolo di imminenti licenziamenti è dietro l’angolo. Non è più possibile, pertanto, temporeggiare ma occorre che si provveda al pagamento degli operai e al proseguimento dei lavori altrimenti ci troveremo di fronte alla ennesima opera incompiuta, che inficia lo sviluppo produttivo e occupazionale della nostra regione”.
Sulla vicenda è intervenuto anche il sindaco Midili.
“Un’autentica mazzata per noi e per l’Arcipelago eoliano – afferma Midili – in un periodo in cui il turismo dovrebbe fare da traino alla nostra comunità e nel quale già abbiamo notato, proprio nelle ultime settimane, delle premesse incoraggianti. Ed invece questa vicenda dell’autostrada conferma le criticità di un sistema Sicilia che mortifica i suoi cittadini. Nessuno pensi però che questa protesta arrivi dal nulla. L’allarme era scattato nell’ottobre scorso ma, come si è soliti fare, alla fine si è scelto la strada più comoda del tranquillizzare tutti, non risolvendo però nulla. Il modo peggiore per risolvere il problema: la politica del rinvio. E oggi ci troviamo con la beffa di una autostrada scarificata ma senza pavimentazione e quindi praticamente intransitabile. E’ ovvio che il mio pensiero va agli operai che hanno il diritto ad essere pagati, ma non posso, lo ripeto, accettare alcuna giustificazione sul mancato pagamento delle somme da parte del Consorzio autostradale. Per tale ragione, assieme agli altri sindaci ci faremo promotori con le istituzioni regionali per sbloccare una paralisi che non penalizza un singolo territorio, ma un’intera provincia, quella provincia di Messina che è il riferimento turistico della nostra Sicilia”.