Una piazza colorata, festosa ma ferma sulla condanna l’interruzione del riconoscimento e le registrazioni all’anagrafe dei figli delle coppie omogenitoriali.
Alla manifestazione ha partecipato una nutrita rappresentanza di associazioni e sindacati e partiti, in particolare Più Europa che a Messina vuole impegnare il sindaco a riconoscere tutti i figli di famiglie arcobaleno, senza creare quella che può essere definita una “discriminazione nella discriminazione”. Il riferimento è purtroppo al caos giurisprudenziale che abbiamo in Italia al momento e alle “minacce” avanzate dai prefetti e, ancora prima, dalla circolare del ministero dell’Interno, la 3 del 2023, che stanno spingendo diversi sindaci a riconoscere solo un caso, cioè il caso di figli nati da 2 mamme che hanno fatto ricorso a procreazione medicalmente assistita all’estero, in Paesi dove è perfettamente legale, e abbiano partorito all’estero.
“Siamo scesi in tutte le piazze d’Italia, da quando è stato posto il veto dal governo nazionale alla trascrizione dei figli delle coppie omogenitoriali sugli atti di nascita”, spiega la referente per la Sicilia Egle Doria. “La partecipazione della città dello Stretto è stata corale, sentita e spontanea”, racconta l’associata di “Famiglie Arcobaleno” Maristella Bossa. “I diritti dei nostri figli negati con un colpo di penna dal nostro ministero”, aggiunge.
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