Alle fasi finali il processo scaturito dall’operazione Market Place sullo spaccio di droga nel rione Giostra, in particolare nel grande complessio dello IACP di via Seminario Estivo, che dall’opinone pubblica fu ribattezzato come la “Scampia Messinese”. Ieri è stato il giorno in cui la pubblica accusa, con il sostituto pg Giuseppe Costa, ha chiesto ai giudici d’appello 17 conferme di condanna, 6 rimodulazioni per assoluzioni parzali e un’unica assoluzione totale per i 25 imputati (una posizione è stata stralciata) che in primo grado hanno scelto il rito abbreviato.
L’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia, sfociata nel blitz di maggio del 2021, ha messo in luce due organizzazioni, facenti riferimento gli Arrigo e ai Bonnano) che si contendevano il controllo della piazza di spaccio.
Iniziate le arringhe difensive (il collegio di difesa è stato composto dagli avvocati Antonello Scordo, Salvatore Silvestro, Daniela Garufi, Civita Di Russo, Salvatore Stroscio, Giuseppe Lipera, Domenico Andrè, Giuseppe Bonavita, Carmelo Picciotto, Fabio Segreti, Giovanni Mannuccia e Alessandro Mirabile) le altre udienze sono state fissate a marzo.
Ecco nel dettaglio le richieste formulate dal sostituto procuratore generale Giuseppe Costa. La conferma della condanna di primo grado è stata invocata per Paolo Arrigo (12 anni), Vincenzo Barbera (4 anni), Angelo Arrigo (20 anni), Vittorio Stracuzzi (20 anni), Pasquale Rossano (9 anni, un mese e 10 giorni), Stello Rossano (10 anni, 6 mesi e 15 giorni), Marco Talamo (12 anni e 4 giorni), Girolamo Stracuzzi (20 anni), Beatrice Rossano (2 anni e 4mila euro), Giancluca Siavash (20 anni), Carlo Pimpo (8 anni e 4 mesi), Antonino Arrigo ( 20 anni), Manuela Valente (8 anni e 5 mesi), Giosuè Orlando (13 anni, 2 mesi e 6 giorni), Eugenio Sebenico (8 anni e 8 mesi), Carmelo Prospero (12 anni, un mese e 10 giorni), Giuseppa Paratore (un anno e 4 mesi).
La rideterminazione della condanna è stata chiesta per Giuseppe Bonanno (applicare della “continuazione” con una sentenza del 2017), Federico Russo (assoluzione parziale dal reato associativo), Concetta Assenzio (assoluzione parziale dal capo 10), Alessia Stracuzzi (assoluzione parziale dal capo 10), Ramona Assenzio (assoluzione parziale dal reato associativo), Sandro Minutoli (assoluzione parziale dal reato associativo).
L’assoluzione totale il magistrato dell’accusa l’ha chiesta con la formula dubitativa dell’insufficienza di prove per Daniela Monti, che è assistita dall’avvocato Giovanni Mannucci, che già ieri mattina ha svolto il suo intervento difensivo. È stata infine stralciata la posizione di Filippo Cannavò.