di Ketty Costa- Oltre ad essere sottoposti alle disuguaglianze socioeconomiche, educative e territoriali, secondo l’Organizzazione Internazionale, i bambini siciliani sono costretti anche alla “sedentarietà” e a rischi col tempo psico-fisici.
Secondo alcune ricerche recenti, al sud proprio per via della povertà assoluta in cui vivono molte famiglie, viene al quanto difficile iscrivere un bambino ad uno sport costante.
Il problema è stato reso noto da Save the Children tramite la tredicesima edizione dell’Atlante dell’infanzia a rischio in Italia “Come stai?”. In particolare sono state denunciate le disuguaglianze socio-economiche, educative e territoriali e l’impatto che queste hanno proprio nei bambini.
Ad incidere sulla longevità dei bambini influiscono proprio la povertà e le disuguaglianze. Infatti, se nel resto d’Italia l’aspettativa di vita media raggiunge gli 80 – 90 anni, in Sicilia si raggiungono al massimo i 60 anni.
L’Isola si trova al secondo posto per bambini che non praticano mai sport e per minori che non praticano sport in maniera assidua, avendo poi cosi un bambino su 3 sovrappeso o obeso.
A seguito della denuncia, l’Organizzazione intende portare avanti alcune specifiche richieste che hanno come obiettivo la salvaguardia del benessere psicofisico dei bambini. L’idea di Save the Children è quella di far attivare le nuove “Case della comunità finanziate” dai fondo del Pnrr come presidio per la salute dell’infanzia e dell’adolescenza, colmare la mancanza di pediatri a livello nazionale, garantire in tutto il territorio le migliori cure, realizzare luoghi dove è possibile prevenire e curare il disagio mentale degli adolescenti e, infine, assicurare mense scolastiche e sport gratuiti cosi da prevenire complicanze e promuovere stili di vita sani.