I Racconti della Domenica, bagno di folla a Messina per la “premiere” con attori e regista

di Palmira Mancuso – Cinema pieno, attesa entusiastica, in prima fila i compagni di scuola (la Mazzini) del giovane Raffaele Cordiano, che da il volto al protagonista bambino, interpretato da adulto dal bravo Alessio Vassallo.  E poi grandi applausi per accogliere Nino Frassica e Stella Egitto, che hanno reso ancora più “messinese” la pellicola del regista Giovanni Virgilio, che ha voluto ringraziare per la risposta del pubblico siciliano che in questi giorni sta tornando in sala.

E in effetti di Messina sul grande schermo abbiamo visto due scorci importanti, che hanno segnato la memoria del protagonista: questo “uomo per bene” di cui parla il film, che è una sorta di agiografia del nonno materno del regista, Francesco Gurgone, giovane sindaco del dopo guerra, idealista e che all’impegno politico dedica tutta la vita, mettendo al primo posto non la carriera ma il benessere della comunità che guida.

Se la fotografia è ricercata e ricamata come il velo tra gli occhi delle donne che sperimentano la libertà nel segreto dello spazio concesso loro solo a “carnevale”, la sceneggiatura è apparsa un pò debole e risente di qualche buco temporale e causale, ma il film scorre lento e soave come i racconti familiari di cui il regista si è nutrito, tanto da proporlo come esempio di quello che la politica dovrebbe essere. Tutto rinchiuso in una battuta del protagonista che dice ‘Non è la politica che dà all’uomo, è l’uomo che dà alla politica’, dichiarando l’auspicio stesso di Giovanni Virgilio, che però esprime in questo film anche l’amarezza della realtà che non corrisponde all’ideale di una politica fatta di uomini per bene, che restano pessimisticamente solo personaggi cinematografici, difficili da trovare nell’attualità.

Tra i ruoli più carismatici della pellicola, quello di Stella Egitto, che nel film è Maria, la moglie di Francesco, che ancora una volta da prova della bravura nell’interpretare una donna capace di sentirsi libera pur rinunciando a tutto. Perchè è una donna che ha scelto: ha scelto di sfidare il padre e le convenzioni, ha scelto di seguire un marito niente affatto incline agli agi che la posizione politica gli avrebbe consentito, ha scelto di fare la spalla silenziosa garantendo alla famiglia la serenità che invece la politica non ha consentito al suo sposo.

Cosa dire di Nino Frassica: di certo il suo nome impreziosisce un cast di bravi attori, ed è credibile e commovente nell’inconsueto ruolo drammatico che il regista gli ha affidato. E poi bisognerebbe fargli introdurre il film ad ogni proiezione, per quanto è stato capace di accendere curiosità tra gli spettatori.

Quest’opera – prodotta da Movieside con Rai Cinema e il contributo del ministero della Cultura e con il sostegno della Sicilia Film Commission – abbraccia quarant’anni di storia italiana e siciliana, dal 1934 alla morte di Aldo Moro, che resta nella vita di Francesco un riferimento, lontano al pari del padre, con cui mantiene una corrispondenza che nella realtà è una sorta di monologo interiore. Un “dialogo muto” col padre da cui però alla fine riceverà delle risposte che nessuno ormai si aspettava, regalando emozione e quel senso di melancolia che attraversa un pò tutto il film.

Il film resta in programmazione anche oggi e domani alla Multisala Apollo alle 17 e alle 20.

 

 

 

 

 

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