di Luana Spanò Il destino delle Eolie in questo ultimo tempo è combattere tra vulcani, disastri provocati dall’uomo durante riprese cinematografiche e tutela dei servizi essenziali. Abbiamo combattuto e combattiamo per tenerci stretto un ospedale invidiabile a livello strutturale nella maggior parte d’Italia che per qualche motivo manca di mezzi e personale. Abbiamo spalato fango e visto Stromboli in ginocchio, attività chiuse in pieno agosto a causa dell’uso scellerato del territorio da parte di una troupe televisiva.
Ci sono poi tanti servizi migliorabili, cominciando dalla scuola. Molte le polemiche dei genitori di alcune scuole primarie di Lipari che a fine novembre non hanno ancora posticipato l’orario dell’uscita scolastica che resta alle 12:30 e forse più avanti sarà spostata alle 12:45.
Per un orario complessivo di 4 ore di scuola giornaliere, entrata 8:30 uscita 12:30, sabato e domenica a casa. A nulla sono valse le lamentele degli insegnanti che dichiarano di non trascorrere abbastanza tempo in classe, per svolgere al meglio le attività didattiche.
A questo si aggiunge che alcuni plessi non hanno a disposizione spazi ricreativi o palestre, niente mense scolastiche e niente rientri. Neanche nelle isole dove “i numeri ci sono”, perché purtroppo come nella sanità anche l’istruzione è ormai una questione di numeri. Uno dei più grandi plessi è collocato nella frazione di Quattropani di Lipari con a disposizione ampi spazi esterni, palestra, sala computer, oggi di contro rischia la chiusura perché non ci sono molti iscritti. È il volontariato che ha ripristinato il parco giochi esterno e pensa alla pulizia ordinaria. Un altro grande paradosso alle Eolie.