“Di sicuro il governo sta facendo un braccio di ferro sconsiderato, è certo che i 35 migranti rimasti a bordo della Humanity 1, ora in porto a Catania, non ripartiranno, perché il capitano sa che ha dalla sua la legge internazionale, e che le autorità italiane stanno pure violando le norme del nostro paese”. La vede così Riccardo Magi, presidente di +Europa e deputato, che già nel gennaio del 2019 fece un blitz, recandosi con altri parlamentari a bordo della Sea Watch, per esprimere solidarietà a un gruppo di migranti bloccati a bordo, durante la politica dei porti chiusi, voluta da Matteo Salvini, allora ministro dell’Interno. “Ora -dice all’AdnKronos Magi- sto valutando sul da farsi, vediamo cosa succede, intanto Piantedosi venga in Aula, si sta violando la legge italiana, al di là delle connvenzioni internazionali”.
“I migranti – spiega – per la legge italiana devono essere portati nei centri di crisi per essere identificati e per l’assistenza, non si può modificare la legge con un decreto come quello firmato da Piantedosi, Crosetto e Salvini”. “Se per il decreto poi quelle umanitarie sono navi ‘offensive’, non gli puoi chiedere di identificare chi è a bordo, non puoi neanche inventare un criterio nuovo tra chi scende e chi resta sulla nave”. “Non è solo la condizione medica a determinare la situazione di fragilità – conclude – . C’è magari gente che avrebbe diritto all’asilo perché sfugge dalla guerra e dalla persecuzione, magari religiosa. Quei migranti raccolti dalle Ong sono poi solo il 15% di quelli che arrivano, gli altri sono soccorsi dalla guardia costiera o arrivano in altro modo”. (foto Max Cavallari www.maxcavallari.it / SOS Humanity)