Una chiusura che preoccupa, quella del Pronto Soccorso di Milazzo. Per i tempi e le modalità, intanto, ma anche per la loro collocazione su una parte rilevante del territorio. La Cisl di Messina, con il segretario generale Antonino Alibrandi, insieme alle federazioni del Pubblico Impiego, dei Pensionati e dei Medici ed ai rispettivi segretari generali Giovanna Bicchieri, Giovanni Ammendolia e Giuseppe Costa, raccolgono e fanno proprie le diverse segnalazioni che stanno arrivando dai lavoratori e dagli anziani del territorio mamertino per evidenziare le possibili difficoltà e disagi a cui potrebbe andare incontro una fetta rilevante della popolazione.
«Sia chiaro – dice subito il segretario generale Antonino Alibrandi – noi siamo favorevoli all’investimento da due milioni di euro perché quando si mettono sul tavolo fondi per migliorare un servizio è sempre positivo. Ma occorre farlo con raziocinio».
Il sindacato, infatti, sottolinea come la chiusura di un presidio di emergenza-urgenza avrebbe ripercussioni inevitabili per tante persone.
«Abbiamo altri esempi davanti agli occhi di chiusura di Pronto Soccorso e tempi poi allungati – continua Alibrandi – Non possiamo immaginare che, alle porte della stagione invernale e con una pandemia ancora in corso, si possa chiudere sei mesi un pronto soccorso perché il rischio che i tempi di allunghino sono concreti con disagi enormi per una popolazione che andrebbe ad affollare il pronto soccorso dell’Ospedale Barcellona. Senza dimenticare che quella di Milazzo è un’area industriale con siti produttivi ad alta incidenza di rischio e che potrebbero avere necessità in caso di emergenza. Barcellona, poi, era stato trasformato in ospedale Covid…».
Quello che chiede la Cisl, con le federazioni del Pubblico Impiego, dei Pensionati e dei Medici, è un confronto preventivo con l’Asp. E Alibrandi lancia una proposta. «Secondo noi c’è la necessità di organizzare una struttura provvisoria per garantire la presenza del presidio di emergenza urgenza. Non ci interessano le diatribe politiche perché l’unico nostro interesse è rappresentato da quello dell’assistenza. Viviamo quotidianamente i disagi della comunità, soprattutto di anziani e soggetti fragili, per le lunghe file e le attese. Immaginare che due aree, il milazzese e il barcellonese con annessi i rispettivi comprensori così come le isole Eolie, si debbano concentrare su un unico pronto soccorso è ragionare senza avere aderenza con il territorio. Serve un confronto preventivo con l’Asp che garantisca la comunità».