“Il voto non è un diritto garantito per i fuori sede”. Si infiammano i giovani su Tik tok denunciando “uno dei fattori che alimenta l’astensionismo: l’assenza in Italia di una legge che consenta ai cittadini fuori sede, spesso studenti universitari, di votare nel luogo in cui si trovano per studio o lavoro, evitando viaggi lunghi e costosi per il rientro alla residenza”. “In Italia ci sono circa 5 mln di fuorisede – si legge in un post sul social network – Ma anche quest’anno il loro diritto di voto viene compromesso”.
“Il viaggio per rientrare a casa è un disincentivo al voto che colpisce in generale le giovani generazioni, quelle di cui tutti i partiti parlano ma per cui non hanno proposto una soluzione”, riscontra un Tik tokker. “Il prezzo del biglietto del treno è troppo alto”, replica una studentessa. “La distanza è un ulteriore carico”, fa presente un altro giovane. “Non sono potuta scendere per impegni lavorativi”, afferma una potenziale elettrice denunciando che “l’Italia insieme a Malta e a Cipro è l’unico paese che non permette il voto fuorisede” e che il Parlamento “si ostina a non approvare la legge”.