Mancuso (+EU/PD) su disoccupazione e voto: “676 “paghette” assegnate dal Comune in piena campagna elettorale, Musolino e Gallo si dimettano”

“Nella città col tasso di occupazione più basso d’Italia non mi sorprende che la gente voti pensando al proprio bisogno. Ed infatti vengono premiati ad ogni elezione politici che usano la propria capacità di disporre di posti di lavoro, anche solo per pochi mesi, con la promessa di contratti futuri. La Sicilia resta affamata di lavoro per questo modo di fare campagna elettorale. La cosa che però richiede non solo il buon senso dell’elettore ma l’intervento di chi è preposto a salvaguardare i criteri democratici dell’elezione è l’uso elettorale della pubblica amministrazione. In piena campagna elettorale e con ben due assessori candidati all’uninominale, a Palazzo zanca si illudono 676 giovani e le loro famiglie con un bando aperto il 12 agosto e scaduto il 18 agosto, con la promessa di entrare nel mondo del lavoro, parlando di opportunità per quella che viene definita “esperienza” e che nei fatti si traduce in una paghetta da seicento euro al mese per due mesi. La convention inaugurale è chiaramente un evento elettorale con soldi pubblici. Gli assessori candidati infatti, senza alcun pudore, non hanno ritenuto di dimettersi, come il loro leader che continua nel silenzio di tutti a fare il Presidente del Consiglio Comunale assente. Musolino e Gallo, in una città normale, avrebbero dovuto avere il pudore di dimettersi, anche se il loro padrone non ha avuto il tempo di suggeriglielo visto che è impegnato altrove in Sicilia. Dico a questi giovani che il voto deve essere libero dalle promesse di lavoro, perché per assicurare il futuro ai giovani siciliani bisogna creare sviluppo, non sottomissione. E lo sviluppo si creare a partire dalla concorrenza, dalla capacità di intercettare fondi europei e di sostenere le nuove imprese.” Così Palmira Mancuso, capolista alla Camera nel collegio Messina-Enna con Più Europa e candidata del PD alle regionali a sostegno di Caterina Chinnici Presidente.

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