Il consigliere comunale Libero Gioveni, capogruppo di Fratelli d’Italia, interviene sulle diverse incognite che in atto gravano sulla Messina social city e che quindi, secondo Gioveni, vanno immediatamente chiarite.
E’ lungo l’elenco dei nodi da sciogliere sull’azienda speciale secondo il consigliere, tanto da spingerlo a riportarne almeno sei un po’ più nel dettaglio:
1) LA LONG LIST SCADRA’ IL PROSSIMO 7 AGOSTO e ancora non si conoscono le intenzioni dell’azienda, se cioè prorogare l’ampia e variegata graduatoria dalla quale in questi 3 anni sono state chiamate in servizio diverse figure, oppure pensare finalmente ad un bando per l’assunzione a tempo indeterminato. C’è tuttavia da chiedersi: possibile che nonostante manchi poco più di una settimana alla scadenza della Long List, l’azienda non si sia ancora espressa su come garantire le eventuali sostituzioni o la copertura degli eventuali servizi aggiuntivi?
2) NON E’ ANCORA GIUNTO IN AULA IL NUOVO CONTRATTO DI SERVIZIO per l’approvazione, necessaria per evitare di proseguire ancora in proroga con quello scaduto e soprattutto per implementare nuovi necessari servizi (che personalmente vorrò inserire con emendamenti d’Aula), per cui appare quanto meno curioso il fatto che qualche sigla sindacale vicina all’Amministrazione che allo scadere dello scorso mandato inveì duramente contro il vecchio Consiglio Comunale perché a suo dire non aveva ancora approvato il contratto di servizio (omettendo di dire però che l’atto non arrivò mai in Aula a causa del parere contrario rilasciato dal Collegio dei Revisori) e oggi invece non preferisca parola sul fatto che del nuovo contratto di servizio in Aula non vi sia ancora ufficialmente neppure l’ombra.
3) LE PREZIOSE FIGURE ASACOM NON CONOSCONO ANCORA IL LORO DESTINO LAVORATIVO, nonostante siano state utilizzate dalla Messina social city per almeno 2 anni e mezzo per l’assistenza alla comunicazione dei bambini speciali; infatti, posto che il loro lungo periodo di utilizzo ne presupporrebbe una naturale stabilizzazione ai sensi di legge, occorre dire che sia l’incertezza sulla scadenza della Long List, sia il silenzio che ancora regna dal fronte della direzione generale dell’azienda sul loro futuro, non dà garanzie né alle stesse lavoratrici, né soprattutto ai preoccupati genitori degli stessi bambini speciali che hanno tutto il diritto di avere certezze.
4) MOLTE FIGURE OSA che hanno prestato servizio nelle scuole come assistenti igienico-sanitari dei bambini speciali sono state riassunte gradatamente fino al prossimo dicembre, ma stavolta per svolgere il servizio di assistenza domiciliare agli anziani e non invece quello in ambito scolastico. C’è pertanto da chiedersi: chi svolgerà il servizio nelle scuole rivolto a questi alunni fragili, anche alla luce della scadenza della già richiamata Long List che quindi potrebbe produrre dei disservizi in entrambi gli ambiti di intervento?
5) ALCUNE EDUCATRICI DEGLI ASILI NIDO erano tornate a lavorare per un breve periodo grazie a dei fondi extra a 36 ore settimanali, al pari di tante loro colleghe assunte addirittura in un secondo momento, ma sembrerebbe che dal prossimo 1 agosto torneranno a lavorare a 24 ore settimanali, con l’immaginabile malcontento che rischia di sorgere fra le lavoratrici che evidentemente si sentono discriminate.
6) SUL FUTURO DEI cosiddetti PRECARI STORICI E DEGLI EX LAVORATORI DI CASA SERENA l’ultimo Consiglio Comunale si adoperò approvando la famosa delibera 67/C, ma ad oggi anche per questi lavoratori non si hanno certezze.
Insomma – evidenzia l’esponente di FdI – visto che soltanto ieri la Commissione con delega alle politiche sociali ha eletto l’ufficio di presidenza e che quindi ancora non risulta di fatto operativa, è ovvio che non si può attendere la convocazione di una seduta per avere le risposte a questi quesiti o legittimi dubbi che stanno tenendo in ansia il personale e le famiglie.
INVITO, pertanto, il CdA dell’azienda speciale – conclude Gioveni – a fornire le giuste risposte a tutti i quesiti, perché una simile ed evidente incertezza su tanti fronti rischia di far inceppare il motore di una macchina fino ad oggi tutto sommato oleato che dovrà condurre la MSC a livelli sempre più ottimali nell’interesse dei lavoratori e dell’utenza.