Giornalista, tra partita Iva e lavoro di redazione: tutti i ruoli nell’ambito di questa professione

In molti sognano di intraprendere la professione di giornalista, spesso un percorso difficile, nel quale serve dedizione e pazienza. La cosa fondamentale è la passione, ingrediente che non può assolutamente mancare. La professione può essere esercitata da freelance o da dipendente di redazione, ed esistono diversi ruoli da poter ricoprire.
Freelance o dipendente?
I giornalisti possono essere assunti da giornali, riviste, stazioni radio, reti televisive e altro ancora;possono essere freelance o dipendenti di un unico datore di lavoro. Molti giornalisti si trovano a lavorare in diverse mansioni all’interno del settore scelto: scrivendo notizie o articoli, conducendo interviste e ricerche per le storie assegnate o anche solo redigendo materiale di marketing per i clienti dei loro datori di lavoro. Potrebbero anche essere responsabili della stesura di contenuti per le piattaforme di social media o della gestione degli account per conto dei clienti della loro azienda. Tutto questo stando al passo con l’evoluzione delle tendenze tecnologiche, in modo da assicurarsi che i loro clienti abbiano accesso al mezzo più efficiente in quel momento.
Sicuramente lavorare come freelance è una modalità più incerta per svolgere questa professione, ma presenta il vantaggio della flessibilità degli orari e della libertà di azione. Ci sono poi delle agevolazioni per i lavoratori autonomi: si può cercare un’offerta internet per partita Iva, messa a disposizione da molti operatori, a maggior ragione visto l’uso intensivo che si deve fare del web. In Italia il giornalista freelance assume spesso il connotato di ripiego per giornalisti qualificati che non trovano spazio nelle redazioni. Resta però il fascino dell’autonomia rispetto ai canali tradizionali.
Tutte le declinazioni del giornalismo
In Italia esiste la differenza tra professionisti e pubblicisti. Il pubblicista, sulla carta, esercita laprofessione in maniera saltuaria, svolgendo anche altri lavori. Per diventare pubblicista è necessario collaborare con delle testate per almeno un biennio, percependo una retribuzione. I professionisti invece svolgono in modo esclusivo e continuativo la loro attività. Serve un periodo di praticantato di almeno 18 mesi in una testa giornalistica registrata, poi bisogna superare l’esame e iscriversi all’ Ordine dei giornalisti .
Oggi la differenza tra le due categorie è decisamente sfumata. Il giornalista può ricoprire diversi ruoli. Intanto, esiste la figura del redattore: è un giornalista assunto, che si occupa di redigere articoli, correggere e revisionare articoli dei collaboratori, partecipare alle conferenze. Nel cartaceo fornisce indicazioni ai grafici per l’impaginazione, nelle tv si coordina con l’operatore, e segue il montatore per selezionare le sequenze più idonee.
L’inviato, invece, si deve recare sul luogo dell’evento, per approfondire la notizia. Non deve stare in redazione, ma fornire sempre la sua reperibilità. L’inviato speciale è equiparato al caposervizio, ed è un elemento che si è distinto per capacità e scrittura, e gode di massima autonomia. Il corrispondente è un giornalista che copre un’area determinata ed invia al giornale le notizie relative: in linea di massima, opera con vincolo di dipendenza da una capitale estera.

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