Purtroppo, a diversi mesi di distanza, la situazione in Ucraina non accenna a migliorare. La
guerra mossa dalla Russia prosegue e la politica internazionale, ovviamente, ne risente in
modo pesante. La crisi legata all’aumento del prezzo del gas ha toccato anche le famiglie
italiane, che da diverse settimane si trovano a far fronte a bollette altissime. Vediamo, quindi, di capire meglio perché questo succede e qual è il rapporto tra l’Italia e il gas russo.
In Europa, alcuni paesi sono maggiormente dipendenti dal gas russo rispetto ad altri. Tra i più esposti troviamo l’Italia che, non a caso, nella mappa delle importazioni di gas figura nella lista dei paesi in fascia rossa, con una percentuale superiore al 40% (corrispondente, per la precisione, al 42,5%). In altre parole, da sola l’Italia importa una quantità di gas pari a quella importata da Germania a Francia. In ogni caso la Germania, ad esempio, ha fatto dei grandi passi in avanti negli ultimi anni, considerando che per lungo tempo ha occupato la prima posizione in questa classifica.
Il prezzo del gas, comunque, dipende da vari fattori. Si fa riferimento, in questo caso, ai costi del metano, ai costi del trasporto, alle accise, all’IVA e alla situazione geopolitica internazionale.
Dove passa il gas russo per raggiungere l’Europa?
Il gas che l’Europa importa dalla Russia arriva attraverso vari gasdotti. Il più importante è il gasdotto Yamal-Europe che passa attraverso la Bielorussia e la Polonia e raggiunge la Germania.
Un altro è il Nord Stream, che parte dalla città russa di Vyborg e termina la sua corsa a Greifswald, in territorio tedesco. Un altro importante gasdotto è il Blue Stream, che parte dalla Russia e attraversa il Mar Nero per raggiungere la Turchia.
Come si sta muovendo il governo italiano per risolvere la questione?
Il problema del gas è venuto alla luce con una forza tale da costringere il governo italiano ad agire senza indugiare. Per risolvere questa problematica, l’Italia si sta muovendo con un piano che prevede diversi step.
Il primo è quello di potenziare gli investimenti nel settore della produzione di energia nelle centrali a carbone, mentre la soluzione più preziosa in ottica futura è la seguente: investire nelle energie rinnovabili, che in Italia già viaggiano a vele spiegate, come l’eolico, il fotovoltaico e il geotermico.
In sintesi, il governo italiano ha deciso di adottare un approccio su due fronti, continuando lo stesso a scommettere sulla green energy, come impongono i piani europei. Ad ogni modo, la speranza è che la guerra possa concludersi il prima possibile, non solo per dar respiro alle famiglie italiane, ma anche e soprattutto per fermare la barbarie attualmente in corso in Ucraina.