di Michele Bruno – Tiene banco la questione del premio di maggioranza. Al momento il magistrato che presiede l’Ufficio elettorale, Corrado Bonazinga, non ha preso una decisione definitiva e sta prendendo tempo per studiare la situazione.
Si dovrebbe applicare l’articolo 6 della Legge regionale n. 6/2011 (interpretazione autentica in materia di computo dei voti per l’attribuzione del premio di maggioranza, che riprende una norma del 1997) che imporrebbe di conteggiare le percentuali sui votanti delle sole liste che hanno preso il 5%.
Prende tempo anche perché sono state depositate due memorie una di Fratelli d’Italia ed una del PD, che chiedono al magistrato di riconsiderare la questione attraverso una diversa interpretazione della norma e non attribuire il premio di maggioranza.
Secondo l’interpretazione delle due componenti della futura opposizione, che si oppongono all’interpretazione più volte fatta da Cateno De Luca, non si dovrebbe applicare un nuovo quorum per il premio di maggioranza. Non si dovrebbe insomma riconsiderare la percentuale sulla base dei votanti delle sole liste che hanno ottenuto il 5%, ma sempre sulla base dei votanti totali, senza determinare un nuovo quorum. Si dovrebbe dare il premio di maggioranza comunque sulla percentuale realizzata dalle sole liste che andranno a seggio. Attualmente le liste di Sicilia Vera nella loro totalità non hanno il 40% sulla base dei risultati ufficiali usciti dal voto (39% circa), dunque considerando le sole 3 liste che hanno preso il 5%, si avrebbe una percentuale ancora più bassa.
Questo porterebbe ad una notevole modifica del Consiglio Comunale così come si sta attualmente delineando. Basile non avrebbe più la maggioranza schiacciante che ci si attende al momento.
Un dato a favore di chi contesta è l’interpretazione data alle elezioni amministrative a Milazzo, dove il magistrato che presiedeva il seggio centrale ha applicato l’interpretazione data dai proponenti delle memorie, senza dare luogo ad un nuovo quorum.