di Michele Bruno – Federico Basile raggiunge e supera il 40% (42%) con le sue liste ed avrà una maggioranza bulgara. Stavolta l’alibi per Cateno De Luca e per Sicilia Vera della lotta contro “gli asini volanti” non ci sarà. Non avrà avversari in Consiglio comunale e sarà il dominus incontrastato della politica messinese.
Tuttavia molti sono I dubbi su questa schiacciante vittoria, e non parliamo soltanto di quello che Franco De Domenico definisce il “disgiunto sistematico” che ha sfavorito Maurizio Croce, ma anche altro.
Il 40% verrà raggiunto dalle liste di Basile soltanto se l’interpretazione dell’Ufficio elettorale presieduto dal magistrato Corrado Bonazinga dovesse dare il premio di maggioranza soltanto a partire dalle liste che hanno preso il 5%. Altrimenti, stanti i dati ufficiali del Comune di Messina, non sarebbe del tutto certo per la compagine di Basile e De Luca.
Al momento le liste di Basile sono, contando anche tutte le liste sotto il 5%, al 39% circa.
De Luca ha già dato l’annuncio in diretta da Palermo, dove si trova per la campagna per le regionali.
Ma questa interpretazione potrebbe non essere condivisa da molti degli avversari, che potrebbero fare ricorso.
Già Salvatore Totaro (seppure Santi Zuccarello abbia preso le distanze) ha annunciato di ricorrere al Tar.
E persino il soprintendente del Teatro Vittorio Emanuele, Gianfranco Scoglio, una vita nel centrodestra messinese, lancia l’allarme su facebook:
“Vergogna Messina. Dato “disallineato” in 73 sezioni dopo tre giorni dal voto e nessuno protesta.Cosa significa disallineato in verbali pubblici? Forse significa FALSO”.
Queste posizioni derivavano dai tanti ritardi e disagi, in particolare il disallineamento dei voti rispetto ai votanti di 73 sezioni che avevano bloccato ieri gli scrutini.
Ma questo ultimo aspetto potrebbe ulteriormente rendere aspro il clima dell’inizio della prossima consiliatura.