Ad ogni elezione amministrativa assistiamo sempre allo stessa vergognosa incapacità della macchina burocratica dello Stato a garantire lo svolgimento di operazioni di voto ordinate e regolari.
Ad ogni elezione amministrativa si continuano a ripetere disguidi, difficoltà nel condurre le operazioni di voto, code esasperanti tanto che ovunque i giornali danno notizia di cittadini che hanno finanche rinunciato ad esercitare il diritto di voto;
la sperimentazione della digitalizzazione del procedimento elettorale e del voto elettronico procedono a rilento, come da risposta del Governo ad atto di sindacato ispettivo, per “una serie di aspetti tecnici di estrema delicatezza e complessità… sulla necessità di assicurare il corretto computo dei suffragi… sull’eventuale contenzioso e sulla correlata necessità di estrarre tutti i dati che hanno portato alla formazione dei risultati”;
uguale attenzione, di cui al punto sopra, non pare venga dedicata alle medesime problematiche organizzative in riferimento al sistema di voto attualmente in uso, visto che nonostante la prevedibilità ed attesa del giorno delle elezioni, ad ogni tornata in occasione delle amministrative si verificano gravi mancanze organizzative che determinano, ogni volta, enormi disagi e difficoltà nell’esercizio del diritto di voto da parte dei cittadini;
sia il Governo che gli enti locali danno giusta attenzione al risparmio economico che porta l’accorpamento di più appuntamenti elettorali, ma non pare venga controbilanciata da una adeguata valutazione su quelle che sono le capacità organizzative della macchina pubblica, così ogni risparmio viene vanificato da evidente disorganizzazione ed incapacità che generano, oltre il prevedibile contenzioso giudiziario, anche fondati dubbi, in alcune città, sulla stessa validità delle elezioni;
a Palermo alcuni seggi non sono stati costituiti all’orario previsto (ma solo alcune ore dopo) non permettendo l’esercizio del diritto di voto ai cittadini che si sono presentati;
sono stati ignorati gli appelli lanciati a Palermo per spostare l’importante evento sportivo che in serata vedeva la locale squadra di calcio giocare la finale per la promozione;
sono stati fortemente sottovalutati tutti gli avvisi, lanciati da più parti comprese le stesse associazioni dei presidenti di seggio, circa la difficoltà a ricoprire tale incarico e sul prevedibile e certo rischio a che si verificassero molte rinunce a svolgere tale compito, come puntualmente avvenuto tra l’ipocrita sorpresa di chi doveva prevedere e prevenire una situazione ampiamente annunciata;
a Messina agli elettori venivano presentate ben otto schede (comune, circoscrizione, i cinque referendum ed un referendum locale sull’istituzione di un nuovo comune per scissione di parte del territorio comunale) che venivano consegnate al momento del voto aperte e sovrapposte mentre le cabine elettorali avevano solo una mensolina dove potersi appoggiare per esprimere il voto con il rischio che sovrapponendo le schede al momento di tracciare la preferenza si segnino le schede sottostanti;
numerosi disguidi organizzativi, anche in riferimento al seggio elettorale dove votare rispetto a quanto indicato sulla tessera elettorale, la presenza di poche cabine elettorali per seggio rispetto a quanto sarebbe stato opportuno prevedere anche in considerazione, in alcuni comuni, dell’accorpamento di più appuntamenti elettorali, hanno determinato code e tempi di attesa che, come riportato dagli organi di informazione, vanno ben oltre ciò che è lecito considerare tollerabile:-
– se il Ministro interrogato sia a conoscenza di quanto descritto in premessa;
– se accanto alle annunciate conseguenze giudiziarie per i responsabili diretti, saranno presi provvedimenti nei confronti di dirigenti e funzionari che a Palermo hanno giudicato male fatti ed eventi, ignorato appelli e segnali, e portato alla grave lesione dei cittadini che hanno trovato i seggi chiusi negli orari indicati per le votazioni;
– se sono allo studio linee guida, circolari o altro provvedimento per limitare gli accorpamenti degli appuntamenti elettorali, in particolare in occasione delle elezioni amministrative, secondo ciò che la macchina burocratica sia poi in grado di fare senza scaricare le conseguenze delle proprie incapacità sui cittadini costretti a patirne i disagi, e se almeno per il futuro sarà previsto lo svolgimento di un’attenta analisi sulle reali capacità organizzative della macchina pubblica prima di prendere tali decisioni;
– se sono allo studio disposizioni per evitare che quanto accaduto non si ripeta più, e che possano portare all’adozione di apposite soluzioni atte a risolvere i principali problemi riscontrati, come un aumento delle sezioni elettorali o un maggior numero di cabine all’interno di quelle esistenti in occasione di appuntamenti elettorali particolarmente gravosi in termini di tempistiche di voto, come le amministrative;
– se sono allo studio presso il Suo, o altro, Ministero iniziative volte a valorizzare il ruolo di presidente di seggio, anche sia tramite un aumento delle spettanze dovute ai componenti dei seggi elettorali, sia tramite l’istituzione di un apposito fondo di spesa per la formazione dei cittadini che offrono la propria disponibilità a ricoprire tale importante compito.