“La mia battaglia per salvare l’ospedale Piemonte l’ho fatta e vinta, da medico e non da politico”, dice Silvano Arbuse, candidato nella lista Amo Messina per Basile sindaco, che adesso vuole battersi per riaprire il punto nascita e il servizio di emodinamica nel centro città.
“Da medico – spiega Arbuse – conosco le problematiche legate al territorio in merito alla presenza di presidi ospedalieri e posso affermare con convinzione di causa che l’aver tolto il punto nascita dell’ospedale Piemonte, unico ospedale rimasto del centro città, si è rivelato un grosso errore. Un errore cui si può porre rimedio andando in deroga, così com’è stato già fatto in altre parti della Sicilia.
Il Piemonte, che grazie alla difesa messa in atto da un manipolo di persone( come me) che hanno creduto nella forza della ragionevolezza, fortunatamente non ha chiuso i battenti, risulta, però, monco di un ‘elemento’ importante: quel reparto di ostetricia e ginecologia che ha visto nascere centinaia di migliaia di messinesi. Va riattivato per garantire la forza e la ripresa del sistema sanitario regionale.
E come il punto nascita – prosegue Arbuse – fondamentale e imprescindibile è avere un punto di emodinamica in centro città, perché l’intervento in caso di emergenza dev’essere immediato. I due già esistenti a Messina, uno al Papardo e l’altro al Policlinico, sono insufficienti a coprire il fabbisogno cittadino, se il contesto strettamente urbano risulta esserne privo. E sappiamo bene che il cuore non rispetta tempi e logiche di opportunità sanitarie. Solo la zona che va dalla valle di Camaro al centro è ad altissima densità abitativa. Nel caso, ad esempio, di un infarto che si verifica in pieno centro città, occorre portare il paziente fino al Policlinico, se non fino al Papardo, a chilometri di distanza. Questo è inammissibile per una città con circa 240.000 abitanti, che si estende in lunghezza e dalla viabilità fortemente congestionata”.