di Michele Bruno – Oggi pomeriggio Giuseppe Conte è arrivato a Messina per una serie di incontri. Prima è stato a Briga Marina a fianco di Francesco Greco, candidato Presidente alla I Circoscrizione per il centrosinistra, poi alla Camera di Commercio per rispondere alle domande della stampa e prendere parte ad un incontro con Pietro Franza, Presidente di Sicindustria Messina e Ivo Blandina, Presidente della Camera di Commercio, alla fine a Piazza Municipio, dove ha incontrato e parlato alle persone accorse ad ascoltarlo, tra candidati, giornalisti e curiosi. La Piazza era gremita.
Assieme a Conte c’erano i deputati Francesco D’Uva, Antonio De Luca e la candidata Vicesindaco Valentina Zafarana. In Piazza lo hanno raggiunto le senatrici Grazia D’Angelo e Antonella Papiro, la sottosegretaria Barbara Floridia e il candidato sindaco Franco De Domenico. A parlare prima del Presidente pentastellato sono stati appunto D’Uva, D’Angelo, Zafarana e De Domenico.
Franco De Domenico ha affermato con enfasi, esaltando la folla: «hanno cercato di dividerci ma non ci sono riusciti, noi siamo diversi perché anteponiamo la nostra Città all’interesse di parte».
La sua amministrazione ha detto «dovrà spendere le risorse del Pnrr, ridurre il gap con le atre città» e ha attaccato le destre «divise su tutto, ma unite quando si tratta di andare contro il reddito di cittadinanza, che va migliorato ma è da difendere. A loro non frega nulla della dignità delle persone, ma di imporre un voto a chi non ha nulla. Noi siamo e dobbiamo essere uomini liberi, credere in una coalizione che incarna la speranza e i valori del riformismo».
E lancia una richiesta a Conte, che riecheggia quanto già promesso da Letta, Boccia e Serracchiani alla Città. «Serve un Patto per Messina, come quello con Manfredi a Napoli, chiederemo aiuto a te e alle forze nazionali per risanare i conti di Messina».
Valentina Zafarana ha fatto un discorso emozionante, in cui, sottolineando l’abbraccio caloroso di Messina all’ex Premier, ha attaccato Cateno De Luca «che ha abbandonato Messina ed aumentato poltrone e partecipate, i costi della macchina comunale, ha dimenticato le associazioni di volontariato e quelle che si occupano di disabilità, ha fatto annunci di finanziamenti inesistenti, non ha risanato i bilanci, come verificato dalla Corte dei conti».
Ha infine sostenuto i meriti di Giuseppe Conte: «durante la pandemia ci ha condotto nel momento più buio dal dopoguerra, e durante i suoi due governi ha portato a casa misure come il reddito di cittadinanza, il superbonus, grazie al quale tante ditte si sono impegnate a riqualificare l’edilizia, la decontribuzione per le assunzioni al sud e adesso ci batteremo per il salario minimo».
Il leader pentastellato, con un discorso non meno efficace degli altri, ha esordito facendo ironia sull’ex Sindaco:
«sono i fidanzati traditori quelli che per troppo amore ti lasciano, se ti vuole bene non ti lascia e se ne va».
Ed ha tessuto le lodi di De Domenico e della coalizione di centrosinistra che a Messina si è ritrovata unita: «risaneremo i conti del Comune con un Patto per Messina, ma per far valere questi finanziamenti servono amministratori credibili».
Ha poi chiarito quanto fatto dalla deputazione M5S per Messina:
«L’istituzione dell’autorità portuale dello Stretto, durante il Conte I, il risanamento baracche che porta la nostra firma assieme a quella di altre forze».
Ed ha incalzato:
«noi vi daremo questo: la massima legalità, trasparenza, ascolto e partecipazione ma voi dovete volerci bene col vostro sostegno, Messina merita di più. Bisogna agire, i giovani devono poter rimanere in Città, qui la disoccupazione è tra le più alte in Italia, c’è un calo demografico senza eguali, Messina sarà più povera se continuiamo così. Possiamo costruire comunità energetiche, un condominio può fare energia elettrica con il fotovoltaico e sgravi del 35% ma dipende dalla lungimiranza degli amministratori, bisogna fare transizione digitale, non ci sono abbastanza asili nido e scuole adeguate. come si fanno figli in una situazione del genere?».
Ed alla fine un accenno alle tematiche generali ed al programma nazionale del M5S:
Il reddito di cittadinanza: «indegno che dei politici che guadagnano 500 euro al giorno tolgano 500 al mese a chi ha bisogno, poi al Sud cambiano il proprio simbolo e non mettono mai la faccia, si mascherano».
La guerra in Ucraina: «se continua sarà sempre peggio. A fronte del caro di bollette, energia, e alimentari bisogna intervenire sul cuneo fiscale per aumentare le buste paga dei lavoratori contro la recessione ed arrivare ad un negoziato per evitare un conflitto sempre più vasto».
Ed una critica ai media televisivi accusati di distorcere l’immagine del Movimento.