Valle del Mela: ritardi nell’attuazione del Contratto di fiume

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di Veronica Pagano – Il Coordinamento Torrente Mela (composto dalle associazioni Italia Nostra Milazzo, Società Storia Patria Luciese e Zero Waste Sicilia) ha chiesto una convocazione urgente e straordinaria dell’Assemblea generale dei Comuni soci fondatori del Contratto di fiume e di costa “Valli del Tirreno”.

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Dott. Salvatore Cocina, Dirigente Generale Dip. Protezione Civile Sicilia, intervenuto alla tavola rotonda organizzata dall’Ordine Geologi Sicilia nel mese di marzo.

All’Assemblea generale del 19 gennaio scorso erano stati assunti una serie di impegni tra cui la costituzione della Segreteria tecnico scientifica, un passo necessario per poter definire il Piano di Azione. Tuttavia, ci sono stati dei rallentamenti nei lavori che hanno destato viva preoccupazione in seno al Coordinamento.

“Non ci sono chiari i motivi di tale situazione che ci mette in notevole apprensione – dichiara in una nota – vista la promittente e positiva attenzione che tutti i soggetti istituzionali hanno sempre condiviso e pubblicamente dichiarato”.

Cos’è il Contratto di fiume

Si tratta di un protocollo d’intesa volto alla tutela e alla corretta gestione delle risorse idriche, alla valorizzazione dei territori fluviali e alla salvaguardia dal rischio idraulico nei territori coinvolti. Soggetto proponente il Contratto “Valli del Tirreno” (che coinvolge oggi oltre 20 attori tra comuni e associazioni) è il Coordinamento Torrente Mela, presente in tutte le fasi di programmazione.

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Valentino Colosi, Pres. Cons. Comune S. Filippo del Mela, e Giovanni Pino, sindaco S. Filippo del Mela.

Soggetti aderenti sono: San Filippo del Mela (comune capofila), Barcellona Pozzo di Gotto, Castroreale, Condrò, Falcone, Fondachelli Fantina, Gualtieri Sicaminò, Mazzarrà Sant’Andrea, Merì, Milazzo, Montalbano Elicona, Novara di Sicilia, Oliveri, Pace del Mela, Rodì Milici, San Filippo del Mela, Santa Lucia del Mela, Terme Vigliatore e l’Area Marina Protetta Capo Milazzo.

Grazie ad un’azione coordinata e programmata, con un impiego razionale della spesa pubblica e privata, sarà possibile non solo valorizzare il paesaggio e la storia dell’intera area, anche tramite nuove politiche agricole, ma anche favorire uno sviluppo sostenibile del territorio a salvaguardia delle acque, del suolo e dell’aria.

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