Il Reparto Malattie infettive del Papardo al centro di una nota sindacale della Uil-Fpl. Il documento indirizzato ai vertici dell’azienda e all’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, porta la firma di Livio Andronico, segretario generale del sindacato, Corrado Lamanna, responsabile provinciale area medica, del segretario aziendale Aurelio Lamonica e delle Rsu Uil-Fpl del Papardo.
“Com’è ben noto, la U.O.C. di Malattie Infettive dell’Azienda ospedaliera Papardo, con il riordino previsto dal Piano Regionale della rete ospedaliera, ha già subìto un declassamento, essendo stata retrocessa da Unità Operativa Complessa a Struttura Semplice Dipartimentale, in palese violazione del Decreto Balduzzi, che prevedeva nel caso di doppioni fra UU.OO.CC. della stessa provincia, la comparazione di attività tra strutture complesse coinvolte nel processo di soppressione, ed eliminare quella con minori indici di attività, DRG e di casistica. Nel caso in specie, la comparazione andava fatta fra le UU.OO dell’Azienda Papardo con quella del Policlinico.
Certamente, alla luce della comparazione di volumi di attività, la struttura di Malattie Infettive che doveva essere soppressa, non era quella dell’Azienda Ospedaliera Papardo. Ciò premesso, la scrivente organizzazione sindacale, è venuta a conoscenza che vi è in atto una decisione Aziendale che mira ad una riorganizzazione di alcune UU.OO. Sembrerebbe ci sia l’intenzione di avviare un processo di chiusura/accorpamento dell’U.O. di Malattie Infettive. Tale U.O., negli ultimi due anni ha svolto una importantissima attività nell’ambito della pandemia da Covid 19. Legare l’esistenza della U.O. ai soli casi di Covid, oggi fortunatamente in forte calo e di conseguenza immaginare ad un possibile accorpamento della stessa, ci sembra alquanto penalizzante nei confronti non solo dei professionisti in servizio presso la suddetta U.O., che hanno maturato nel tempo notevole professionalità e competenza nel settore delle Malattie Infettive, ma priverebbe la provincia di Messina di un punto di riferimento importante quale ad esempio tra l’altro, il riconoscimento di punto di riferimento Regionale per l’epatite C.
Il reparto di Malattie Infettive, ha svolto negli ultimi quarant’anni, un ruolo di grande interesse sanitario nella nostra azienda per la prevenzione, la diagnosi e la cura delle diverse patologie di origine infettiva. Infatti, i pazienti che afferiscono a tale servizio provengono da tutto il territorio provinciale, per diverse patologie quali: AIDS, Epatiti,Tbc. Non vorremmo minimamente immaginare che si stia tentando nuovamente di attuare un ‘disegno’ di ipotesi programmatiche di accorpamenti tra aziende rispolverando tentativi del passato che a nostro avviso comporterebbero soltanto ulteriori mortificazioni per l’azienda Ospedaliera Papardo.
Per tutto ciò, la scrivente organizzazione, è assolutamente contraria all’attuazione di queste modalità di reperimento del personale sanitario da destinare ad altre UU.OO. in quanto, tali processi di riorganizzazione aziendale, possono sicuramente essere rivisti cercando margini di miglioramento, senza che ciò avvenga indebolendo l’attività sanitaria ed i Livelli Essenziali di Assistenza. Inoltre, questa organizzazione, ritiene che ai fini di un corretto esercizio delle relazioni sindacali, sarebbe opportuno da parte del Management dare alle OO.SS comunicazione di eventuali disposizioni prima della loro definitiva adozione e consentire così alle stesse, di esprimere le proprie osservazioni, in modo particolare, su temi che reputiamo fondamentali per i cittadini e i lavoratori che erogano assistenza di alta professionalità. Pertanto, al fine di tutelare il diritto alla salute ed evitare tutti i problemi che deriverebbero da eventuale scelta aziendale, che a nostro avviso produrrebbe più difficoltà che vantaggi, e sempre più convinti che il Papardo meriti tutti i possibili sforzi per promuove ulteriormente azioni di rilancio, chiediamo un autorevole intervento del Direttore Generale, così da disporre un’immediata sospensione di questa drammatica riorganizzazione”.
E’ quanto si legge nella nota sindacale.