di Veronica Pagano – Non la capricciosa richiesta di un gruppo di rivoltosi capi popolo che vogliono distruggere l’unità territoriale di un grande comune e porsi al comando di un nuovo “piccolo” comune per gestirlo a loro piacimento.
Inizia così la lettera accorata trasmessa alla nostra redazione da un sostenitore di Montemare, avvilito dalla campagna denigratoria di cui promotori e sostenitori del nuovo comune risultano essere destinatari.
“Montemare non è rivendicazionismo, come gridato da chi non lo vuole – chiarisce – esso è la naturale conseguenza di una politica di abbandono territoriale che ha determinato un irreversibile sbilanciamento in termini di infrastrutture e ricchezze territoriali tra Messina sud e la zona che oggi propone la sua autonomia gestionale”.
Le condizioni del territorio
Un rapporto molto prossimo a 95:5 a favore della zona sud (con i suoi poli sportivi, commerciali, artigianali e portuali e nessun pedaggio autostradale), a fronte delle condizioni del territorio montemarese (61 km e 8.000 abitanti) che annovera: l’isola ecologica di Spartà, il depuratore di San Saba, i (pochi) plessi scolastici rimasti operativi (Castanea, Salice e Gesso), attività imprenditoriali medio-piccole e lo svincolo di Ponte Gallo ricadente nel territorio messinese e mai rivendicato dai sindaci, con conseguente esborso a carico dei cittadini di Messina Nord (circa 800 euro/anno parametrati su un solo passaggio giornaliero).
Condizioni queste che – secondo l’autore della lettera – sono il frutto delle scelte poco oculate delle amministrazioni comunali succedutesi e “che – sottolinea – hanno determinato un gravissimo sbilanciamento nella ripartizione delle ricchezze infrastrutturali territoriali, determinando una sorta di desertificazione socio-economica della nostra zona”.
Una scorretta campagna disinformativa e accusatoria
Ribadita la bontà della rivendicazione di autonomia gestionale promossa dal Comitato Montemare Comune, priva di qualunque risentimento verso gli altri concittadini messinesi, si dichiara profondamente rammaricato dalla “scorretta presentazione all’opinione pubblica della richiesta referendaria di autonomia, gridata all’intera comunità cittadina come un temerario tentativo di destabilizzazione sociale, sventolando pericoli inesistenti” e accusando il Comitato di essere un “gruppo di imbroglioni”.
“Questa – contesta – non è decente campagna elettorale tendente a far chiarezza delle posizioni in campo: è semplicemente oscurantismo informativo e contestuale sbandieramento di pseudo-democrazia“.
Montemare: le (grandi) bugie del movimento per il No
L’autore della lettera elenca quindi quelle che ritiene siano le “grandi bugie” diffuse dal movimento per il No:
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Perdita dello status di Città Metropolitana. È indecoroso prospettare come scontata la perdita dello status di Città metropolitana. Perché non ricordare a chi legge o ascolta che Cagliari città metropolitana ha una superficie di 4.590 kmq ed una popolazione di 422.000 abitanti; Cagliari comune una superficie di 85 kmq ed una popolazione di 151.000 abitanti; Messina città metropolitana ha una superficie di 3.247 kmq ed una popolazione di 613.000 abitanti; Messina comune ha una superficie attuale di 211 kmq che diventerebbe di 150 kmq, con una popolazione attuale di 227.000 abitanti che diventerebbero 219.000. Alla luce di questi dati, quali sono i rischi? Nessuno;
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Montemare viene gridato come “piccolo comune”. Chi parla di piccolo comune sconosce o finge di non sapere che i piccoli comuni sono considerati quelli al di sotto dei 5000 abitanti;
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Numeri fasulli. Nel manifesto per il NO (pubblicato sulla Gazzetta del Sud in data 1 maggio 2022), si accusa che i numeri della pianta organica amministrativa e di bilancio, presentati alla Regione Siciliana, sarebbero “fasulli”, lasciando sottintendere che i promotori dell’iniziativa referendaria pro-Montemare siano degli imbroglioni e – per la proprietà logico-transitiva – che i funzionari regionali che hanno visionato il progetto e lo hanno accolto o sono dei somari o sono corrotti;
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Montemare non è un comune sostenibile per la discrepanza territorio-popolazione (61kmq e circa 8.000 abitanti). Si dimentica, si sconosce o si finge di non sapere che nello stesso territorio della città metropolitana di Messina vi sono comuni come Tortorici (70 kmq e 6.000 abitanti), Fondachelli Fantina (42 kmq e 1.000 abitanti) che per caratteristiche strutturali di comuni sparsi sono molto simili al proponendo comune di Montemare. Si dimentica o si finge di dimenticare che esistono casi eclatanti come quello del comune di Noto: 23.600 abitanti totali di cui 18.500 nella città di Noto e gli altri distribuiti in 40 frazioni del territorio comunale vasto 551 kmq, il più grande comune della Sicilia per estensione pari a circa due volte e mezzo l’attuale territorio del comune di Messina;
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I villaggi collinari e rivieraschi sono di tutti noi messinesi! Come se l’istituzione del nuovo comune impedisse ai cittadini messinesi di poter andare e godere (come sempre) delle bellezze naturali della nostra zona. Il sottopensiero dei sostenitori del no vorrebbe forse far sorgere il sospetto che probabilmente i “trogloditi”, eventuali futuri gestori di questo pericoloso Montemare, potrebbero creare non pochi problemi ai cittadini di Messina nel raggiungere i menzionati borghi collinari e rivieraschi, mentre, invece, gli stessi messinesi non avrebbero difficoltà alcuna a recarsi come sempre a Villafranca, Rometta, Venetico, etc.
L’appello: votate con coscienza, la Messina per bene non è in pericolo
Conclude la lettera un accorato appello a tutti i messinesi:
Le “nobili motivazioni del no” sono in gran parte racchiuse nell’articolo pubblicato il 1 maggio sul principale quotidiano della città, nelle pagine di cronaca cittadina, e che potrebbe anche essere considerato il “manifesto etico-culturale” dei promotori del movimento per il NO. Il titolo dell’articolo a favore del no è di quelli davvero sensazionali che non lasciano scampo alla controparte: “Montemare: i folli numeri di un’idea del tutto insensata”. Più di così che si vuole?
C’è tutto il marcio possibile per convincere la gente a votare no. Follie e bugie a 360 gradi. E il gioco è fatto. Un siluro atomico per i poveri naufraghi di Montemare ammassati su una zattera di fortuna! PER FAVORE, LA STRAGRANDE MAGGIORANZA DEI MESSINESI È FATTA DI GENTE PER BENE E DI BUON SENSO. Vi prego, RILEGGETE QUELL’ARTICOLO, RILEGGETELO PIU’ VOLTE, accostatelo a questa scarna e quasi incredibile pagina, fatene il raffronto e POI ANDATE A VOTARE SECONDO COSCIENZA… Vi renderete conto che LA VERA MESSINA, QUELLA PER BENE, NON È A RISCHIO! (ndr. maiuscolo dell’autore)