di Michele Bruno – Oggi Enrico Letta è arrivato a Messina per sostenere Franco De Domenico come candidato sindaco.
Si è prima fermato per parlare con i giornalisti e poi è salito sulle scalinate di Piazza Casa Pia per fare il suo intervento.
Con lui, seduti in prima fila, il deputato Pietro Navarra, il segretario regionale PD Anthony Barbagallo, il segretario provinciale Nino Bartolotta, De Domenico e il Vicesindaco designato Valentina Zafarana. C’erano anche, seduti nella fila accanto, gli assessori designati Cristina Cannistrà, Antonella Russo e Alessandra Minniti. E nella Piazza importanti esponenti di PD e M5S tra consiglieri e parlamentari regionali e nazionali.
Prima di Letta, c’è stato appunto il tempo per Navarra e Barbagallo di fare un saluto alle numerose persone presenti, tra sostenitori, candidati e cittadini. il segretario regionale del partito in particolare ha esaltato il candidato sindaco “compagno di banco – quando insieme erano all’Ars – dalla grande capacità politica e amministrativa” e ha fatto le lodi di questa coalizione “con le idee chiare e le carte in regola per riscrivere la storia della Città”.
Enrico Letta, dopo qualche battuta calcistica per rompere il ghiaccio sul Monza di Berlusconi, ha citato l’allenatore del suo Pisa, secondo cui “i problemi veri sono quelli della gente che si sveglia la mattina per lavorare con misere paghe”. Così ha parlato dell’agenda di Governo del PD, che deve rimettere al centro i giovani e il lavoro, con la necessità di aumentare i salari, “troppo bassi rispetto alla media europea”. Giovani che “non riescono a rendersi indipendenti dalle famiglie, a differenza che all’estero”.
Ha affermato che “con De Domenico bisogna far tornare il Municipio il luogo in cui i giovani possono ritrovare una speranza per restare a Messina” e che il centrosinistra deve “creare una nuova classe dirigente per Messina e la Sicilia, che devono tornare centrali dopo che sono state relegate dalle destre in secondo piano”.
“Questa coalizione – per il segretario del PD – darà un Governo forte alla Sicilia”.
E sulle prospettive nazionali, ha detto “non ci sarà mai più un PD al Governo con le destre, questo é accaduto solo per far fronte ad un’emergenza”. E poi che “sicurezza e libertà devono tornare ad essere due parole chiave anche a sinistra, quella sanitaria tra tutte, per venire incontro ai più deboli”.
Franco De Domenico ha ribadito alcuni dei punti chiave della sua eventuale sindacatura.
Al primo posto il lavoro e lo sviluppo, con la volontà di attrarre competenze, tecnologie, investimenti. Per De Domenico “oggi le città sono in competizione e le aziende vanno dove ci sono condizioni migliori. Messina è agli ultimi posti in tutte le classifiche, bisogna tornare a sinistra, tra le prime città, anche in quelle”.
Tra le cose da fare: aumentare gli asili nido e gli assistenti sociali, che “sono troppo pochi”, abbassare la Tari, perché “il servizio di raccolta rifiuti è disorganizzato e l’amministrazione De Luca ha addirittura aumentato le tariffe per i meno abbienti, creando crediti che non verranno riscossi resteranno tra i non esigibili, creando un danno economico”.
In generale, riguardo lo sviluppo economico, non ci sarà solo turismo. Certamente si pensa al mare e al turismo estivo e ricreativo, ma anche all’utilizzo delle nuove tecnologie, che dovranno essere usate anche per digitalizzare i rapporti tra pubblica amministrazione e cittadini, e per la pulizia dei rifiuti e la raccolta differenziata, ambito in cui si creeranno mini isole ecologiche per i commercianti.
Resta centrale “recuperare il rapporto con i villaggi collinari che soffrono lo spopolamento e con i villaggi secessionisti di Montemare, abbandonati dal Sindaco uscente”.
Pensare al risanamento e alla salvaguardia delle coste, avvalendosi dell’assessore designato Nanni Randazzo, “il migliore nell’ambito” a detta di De Domenico.
Restituire a Messina il suo status di Città Metropolitana e collaborare con Roma per ridurre i costi dell’attraversamento sullo Stretto, “troppo alti e insostenibili per i lavoratori che viaggiano tra le due sponde”.
Un’idea del centrosinistra, recentemente proposta anche dai giovani di Messinerà, è l’istituzione del Sindaco della notte “per regolamentare la movida notturna messinese, senza impedire ai giovani di divertirsi, come in altre città, assicurando il rispetto delle regole civili e permettendo anche agli anziani il riposo”.
E con Roma si penserà anche a collaborare per risanare i bilanci e portare fondi, con un nuovo piano di riequilibrio. In questo senso la presenza di Letta a Messina è significativa per i futuri rapporti di dialogo che un centrosinistra al governo di Messina dovrà istituire con le istituzioni nazionali, anche attraverso il rapporto con i vertici del Partito Democratico.
Qualche frecciata infine agli avversari, definiti come “accozzaglie di interessi”, a confronto con il centrosinistra che “dimostra di essere coalizione politica”. In particolare il centrodestra “che ha dovuto ricorrere al tecnico Croce per via delle liti interne”. Ed una specifica nota riservata alla Lega (Prima l’Italia) che “mette un omonimo di Nino Germanà capolista” e l’ironia sul partito meridionalista di Cateno De Luca e “il suo accordo a Messina con la Lega” con l’allusione a un accordo anche sul piano nazionale.
Nota interessante lo striscione dei sindacati Uiltrasporti e Filt Cgil che hanno fatto una simbolica protesta, ed hanno chiesto a Letta di intervenire contro il dumping contrattuale nei confronti dei lavoratori Blujet. I sindacati faranno 12 giorni di sciopero. il segretario PD ha risposto che li avrebbe incontrati dopo l’evento in piazza.