«Che al sopraggiungere di una nuova tornata elettorale Forza Italia presenterà un nuovo disegno di legge che favorisca la costruzione del Ponte sullo Stretto è scontato quanto il fatto che domani sorgerà il sole. È sintomatico, d’altronde, che questa volta a depositare il nuovo testo sia una ex 5 stelle, poi passata a Italia Viva e, infine, approdata a Forza Italia. Sembra la plastica descrizione del processo di deriva a destra del centrosinistra».
Così, in una nota, interviene il candidato a sindaco della lista “Messina In Comune” Gino Sturniolo, commentando la presentazione «dell’ennesimo disegno di legge “acchiappavoti”».
«Ma qual è, al momento, la situazione? Dopo avere per due decenni dilapidato centinaia di milioni di euro nel vecchio progetto a una campata unica (sono 312 i milioni certificati dai bilanci della Stretto di Messina Spa), la Commissione De Micheli, istituita dal Governo PD-Cinquestelle) ha stabilito che il vecchio disegno era obsoleto – ricorda Sturniolo – Certo, non ci voleva una Commissione ministeriale per rilevare che i ponti a campata unica già costruiti arrivavano al massimo a 2000 metri, mentre nel caso del Ponte sullo Stretto la campata unica sarebbe di 3.300 metri. Un salto ingegneristico improponibile, evidentemente».
«Poggiata la pietra tombale sul vecchio progetto, il Governo Draghi (al quale, ricordiamo, partecipano tutti i grandi partiti tranne Fratelli d’Italia) ha deciso di impiegare 50 milioni di euro del Pnrr per un nuovo studio di fattibilità: altro giro, altra corsa, altra filiera progettuale che ha, ovviamente, generato scontri interni alla compagine pontista (intanto arricchitasi dall’arrivo di un bel pezzo di Movimento 5 Stelle, Giancarlo Cancelleri in testa)», asserisce il candidato a sindaco.
«Il tema del Ponte irrompe, dunque, come al solito nella campagna elettorale delle amministrative messinesi. Certo, la deputazione locale ben distribuita a Messina nelle coalizioni di centrodestra, centrosinistra e Sicilia Vera dovrebbe spiegare come mai, visto che sono tutti d’accordo, il Ponte non l’hanno ancora costruito. Ci viene da pensare che non abbiano alcun peso nell’ambito dei loro partiti di riferimento – conclude Sturniolo – Noi restiamo orgogliosamente “No Ponte”. Chi ha partecipato alle mobilitazioni contro la costruzione dell’infrastruttura fra le due sponde nei decenni passati può dire di avere vinto, perché il Ponte non è stato costruito».