La Soprintendenza dei Beni Culturali di Messina, diretta dall’arch. Mirella Vinci, ha portato a termine i lavori per la messa in sicurezza della porzione di fabbricato attiguo alla chiesa di S. Maria di Mili nel Villaggio di Mili S. Pietro, crollato negli anni scorsi.
La chiesa, che è patrimonio del Fondo Edifici per il Culto, avrebbe potuto ricevere dal crollo danni ancora maggiori nella parte absidale della chiesa.
Il finanziamento, disposto dall’Assessorato regionale dei Beni culturali, ha consentito alla Soprintendenza di Messina di effettuare le opere provvisionali con tubi e giunti in acciaio per assicurare le murature adiacenti e scongiurare pericoli al bene tutelato.
L’edificio, pregevole esempio di architettura normanna, è stato realizzato nel Valdemone in Sicilia nel 1091 ad opera del Gran conte Ruggero d’Altavilla che vi seppellì il figlio Giordano.
Il lavori, diretti dalla stessa arch. Mirella Vinci, Rup il geom. Antonino Tamà, sono stati realizzati dalla S.A.B. di Santino Briguglio.
L’intervento, proposto dalla Soprintendente e favorito dall’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà, ha consentito attraverso un atto di tutela indiretto, di salvaguardare l’integrità dell’edificio che costituisce un’importante testimonianza del nostro patrimonio storico-architettonico.
Per la chiesa è stata avviata al Ministero dell’interno una richiesta prioritaria di finanziamento per l’importo di 440 mila euro che consentirà il completamento dei restauri e la valorizzazione del monumento.
In questi anni a prendersi cura della Chiesa e a pressare le istituzioni a impegnarsi per la salvaguardia del bene sono stati gli attivisti del Coordinamento a tutela della Chiesa Normanna, costituito da diverse associazioni unitesi per lo scopo.