di Michele Bruno – Si è svolto oggi a Messina un incontro pubblico all’aperto con Claudio Fava, Presidente della Commissione Antimafia del Parlamento Siciliano e Franco De Domenico, candidato Sindaco del centrosinistra, nelle vicinanze del comitato elettorale.
L’evento è avvenuto al termine di una visita da parte di De Domenico e Fava ad alcuni villaggi di Messina, considerati tra quelli con maggiori difficoltà sociali, Fondo Fucile, Villaggio Aldisio e le Case gialle Villaggio Sant’Annibale.
Fava non porta con sé soltanto il sostegno a De Domenico dei Cento Passi e di Articolo Uno, ma anche un suo pensiero su ciò che ha visto.
L’esperienza di una periferia che non dovrebbe essere tale, di una Città nella Città che è completamente estranea a quanto accade nel centro. “Un amministratore – afferma Fava – deve chiedersi come sia possibile e fare in modo che questo non accada più”.
Pur consapevole che non basti un Sindaco solo per risolvere la distanza tra i quartieri e la Città, Fava ritiene che De Domenico sia quella persona perbene che non divide, ma unisce, la persona giusta che può dare cittadinanza a quella sofferenza che si vive nelle periferie abbandonate di Messina.
Un esempio toccante ed emblematico quello di “un signore su un palazzo che urlava. – osservato da Claudio Fava durante la visita di oggi – Era recluso in casa per colpa di una gamba offesa, non era un pazzo, aveva tutte le ragioni di provare rabbia. Dobbiamo farci carico di tutto questo”.
De Domenico ha parlato della necessita di riappropriarsi degli spazi cittadini. Ma ha anche rimarcato con forza che per lui questo centrosinistra è l’unica alternativa a due schieramenti populisti e sovranisti (il centrodestra e il campo dei sostenitori di Federico Basile), una proposta finalmente unitaria. Duro l’attacco alla passata amministrazione. Di questa “restano le divisioni, una narrazione inverosimile che ha anche sfruttato politicamente il Covid, e resteranno buchi nei bilanci, e in ogni altro aspetto, come nella differenziata, nelle strade”.
Il candidato del centrosinistra ha incalzato: “Messina ha bisogno di serenità, non della cultura del sospetto”. Bisogna sfruttare l’occasione dei fondi del Pnrr ed anche altri, “proponendo progetti credibili non negli interessi di chi spende i soldi, non buttandoli via, ma nell’interesse delle persone”. De Domenico si sofferma anche sulla necessità che la macchina amministrativa abbia un numero adeguato di dipendenti e dirigenti: “cinque dirigenti sono troppo pochi e non riescono a controllare ciò che deve essere fatto, e quando non ci sono riusciti, in questi ultimi anni, sono stati ridicolizzati”.
Durante l’incontro è stato presentato anche il libro di Nicola Bozzo, “Per una nuova etica della Città”.
Bozzo traccia nel suo libro il dissolversi di ogni forma di comunità, e la necessita di ricostruirne una nel rispetto degli altri e nel riconoscimento dei diritti, con l’etica dello sguardo e dell’attenzione.
Per Bozzo De Luca e il momento storico attuale della Città rappresentano invece il ritorno ad una comunità che ricorda lo stato naturale di Hobbes, degli egoismi, una comunità escludente.
Ma soprattutto, per tutti gli intervenuti questa coalizione rappresenta la possibilità di una politica fatta da persone con le mani libere, che non deve obbedire a nessun padrone, “dove non ci sono elettori che rispondono a qualcuno – ha rimarcato Fava – ma persone che votano responsabilmente”.