Il gruppo di iniziativa civica Rispetto Messina interviene sulla vicenda Tari dal momento che nonostante la bocciatura precedente da parte del Consiglio Comunale nel luglio del 2021, si torna a proporre un aumento, che sarebbe necessario per coprire un ulteriore aumento dei costi di gestione della società Messina Servizi Bene Comune.
“E’ proprio il presidente del CDA di tale società (che è anche il presidente del movimento politico “Sicilia Vera”, ed, in tale veste, presentatore della candidatura a Sindaco di Messina dell’ex direttore generale del Comune e presidente dell’organismo interno di valutazione della Città Metropolitana) a riproporlo in termini ultimativi – sottolinea il gruppo – mettendo in campo la solita “minacciata” interruzione del servizio.
Riteniamo, invece – si legge in una nota – che tale aumento sia del tutto ingiustificato ed immotivato, alla luce, anche delle insufficienze di certi servizi che dovrebbero essere espletati dalla società partecipata; basti pensare alle condizioni di sporcizia e di degrado di numerose strade, vie ed aree in tutto il territorio cittadino a causa del mancato spazzamento che viene concentrato solo su alcune zone, o ai depositi di cumuli di rifiuti non raccolti regolarmente, od agli interventi di potatura del patrimonio arboreo oggetto di pesanti critiche da parte di esperti del settore.
Una richiesta di aumento che, in maniera singolare, avviene contestualmente all’annuncio, sempre da parte della stessa società, di un bando per la esternalizzazione dei servizi di arredo urbano, da affidare a ditte private con un costo di cinque milioni di euro per due anni che potrebbero diventare dieci milioni in quattro anni; cifra che corrisponde, più o meno, ai quasi sei milioni di euro dei costi di gestione che si vorrebbero coprire con l’aumento del tributo comunale.
Ma tutto ciò è in contrasto con il contratto di servizio approvato dal Consiglio Comunale nel 2021, ed in totale contrasto con la legge Madia del 2016 e norme successive che regolano i rapporti fra Enti Locali e società partecipate affidatarie di servizi pubblici essenziali.
Sarebbe dunque opportuno che questo ulteriore aumento di tasse e tributi che ricadono sulle situazioni economiche già precarie di tantissime famiglie messinesi non venisse approvato dai consiglieri comunali, che hanno, invece, tutto il diritto di chiedere la piena attuazione del contratto di servizio fra Comune di Messina e MessinaServizi Bene comune che è stato più volte disatteso procedendo ad una serie di affidamenti di servizi a ditte private operanti in vari settori.
Ma sarebbe anche opportuno che, essendo in periodo elettorale – conclude Rispetto Messina – certe operazioni venissero rinviate, per consentire una valutazione più ampia e più coerente al futuro Sindaco ed alla futura Amministrazione Comunale che verranno scelti dai cittadini e dalle cittadine messinesi”.