Prosegue la rigenerazione culturale e ambientale della nostra città, attraverso il processo iniziato con l’avvio da parte di Messinaservizi Bene Comune del porta a porta nel 2018, proseguito fino all’eliminazione dell’ultimo cassonetto e al raggiungimento di oltre il 50% di differenziata. Una trasformazione accompagnata dai cittadini che si sono adattati alla nuova rivoluzione ‘verde’, apprezzando una città più vivibile e sostenibile.
Tuttavia, si può ancora migliorare pensando al futuro dei nostri giovani, che desiderano ricevere in eredità un mondo migliore, con meno sprechi, maggiore efficienza energetica e minore inquinamento. Si deve quindi, ora puntare non solo su numeri e percentuali, ma sulla qualità della differenziata. E’ necessario avere più attenzione nei materiali esposti, innanzitutto per una città migliore dal punto di vista della sostenibilità ambientale.
Dall’analisi merceologica dei rifiuti effettuata dalla Msbc, difatti, ad esempio, emerge ancora forte la presenza di materiali riciclabili all’interno della raccolta dell’indifferenziato nei rifiuti della città di Messina. Questo accade per pigrizia o scarsa conoscenza, ma è assolutamente necessario invertire la rotta adottando buone pratiche per evitare errori comuni come gettare il piatto in plastica sporco nell’indifferenziata, poiché in quanto plastica non è un rifiuto indifferenziato e non dovrebbe mai andare lì in nessun caso, basterebbe una rapida pulizia per gettarlo correttamente nella plastica o il cartone della pizza sporco che andrebbe conferito nell’umido insieme ai resti di cibo. In media, la quantità di rifiuti scartata dagli impianti nel processo di recupero (perché, ad esempio, non idonea a essere riciclata o inquinata da corpi estranei) è ancora troppo elevata.
Occorre infatti porre grande attenzione a cosa si conferisce nei diversi contenitori. Un oggetto non adatto rischia infatti di “sporcare” il resto, provocando problemi nella filiera del recupero di quel rifiuto in nuovo materiale utile: ad esempio lo scontrino fiscale non deve essere conferito nella carta, ma nell’indifferenziato, contrariamente, tutto ciò che è carta riciclabile non può e non deve andare nell’indifferenziato.
Una buona raccolta differenziata ha quindi vantaggi sia per l’ambiente, che per l’economia. Infatti, il riciclo dei rifiuti contribuisce a generare un ritorno economico per la collettività grazie ai maggiori contributi riconosciuti ai Comuni che riescono a garantire una raccolta differenziata di qualità. Gli ulteriori ricavi ottenuti dal sistema delle filiere, sarà investito, come già avvenuto in servizi, strumentazioni e personale, ma anche ottimizzazione del servizio e in futuro scontistica nelle tariffe da pagare.
D’altronde, il tasso di riciclo è uno dei nuovi parametri fissati dall’Unione Europea per la promozione e lo sviluppo dell’economia circolare: l’obiettivo da raggiungere entro il 2025 è stato stabilito al 55%.
Economia circolare vuol dire ridurre al minimo i rifiuti, nonché riutilizzare, riparare, mettere a nuovo e riciclare materiali e prodotti già esistenti.
Il passaggio a un’economia più circolare ridurrà la pressione sull’ambiente e aumenterà competitività, innovazione e crescita, creando ulteriori posti di lavoro. Dobbiamo ricordarci tutti che il capitale umano, l’innovazione, il modello partecipativo, il know how, i comportamenti socio ambientali, vengono riconosciuti come risorse intangibili distintive, fonte di crescita e di valore che permettono di rispondere alle richieste provenienti dal territorio. Un mondo più green riduce anche costi della collettività per patologie, migliorando la salute dei cittadini.
Sui canali social ufficiali e sul nuovo sito web di Messinaservizi Bene Comune è possibile trovare le risposte alle domande più frequenti https://www.messinaservizibenecomune.it/
Completiamo la rivoluzione verde della nostra città, per un futuro migliore, insieme è possibile. Ogni cosa al posto giusto. Differenzia correttamente.