Nel nuovo spazio espositivo del Teatro Vittorio Emanuele di Messina, nell’ambito del progetto “L’Opera al Centro” curato da Giuseppe La Motta è stata inaugurata la mostra “NATURALITÀ’” di Giuseppe Brancato con l’allestimento di Francesca Cannavò e i testi di Milena Romeo.
All’inaugurazione erano presenti il presidente Orazio Miloro, il sovrintendente Gianfranco Scoglio e il consigliere di amministrazione Giuseppe Ministeri.
Giuseppe Brancato è nato a Messina nel 1945. Docente di progettazione per l’Oreficeria, presso l’Istituto d’arte “Ernesto Basile” di Messina, dal 1967 al 2003, ha iniziato la sua attività artistica nel 1964, lavorando nei settori della grafica, della pittura e della scultura. Da allora è stato presente in numerose rassegne nazionali ed internazionali. A partire dagli anni ’90 si è dedicato alla realizzazione di grandi sculture per l’arredo urbano su tutto il territorio nazionale. Brancato si è anche dedicato alla grafica, appresa nello studio di Anna Scalia, e alla ceramica sviluppando una peculiare e organica visione tra le suggestioni della natura e il segno dell’uomo.
La mostra è un racconto della pittura del Maestro messinese con taglio antologico, in cui si espongono una quarantina di opere che ripercorrono tutta la sua attività creativa che si è anche mossa tra grafica e scultura. Nella produzione di Brancato, la pittura ha un valore artistico autonomo che precede, dal punto di vista temporale, e accompagna tutto il suo percorso, connotato da esiti originali, da un linguaggio libero e da un’energia sempre rinnovata.
Le opere, anche se riferibili al post-informale e oscillanti tra uno stile iperrealista e surrealista, racchiudono un segno unico e scelte stilistiche sempre coerenti. La sua tecnica e la sua poetica, infatti, si sono evolute senza mai tradirsi, né, tantomeno, replicarsi. In mostra vi è una selezione significativa della sua opera pittorica, accomunata dal tema della natura, sia ambientale che umana, raccontata, oltre una dimensione rigidamente figurativa e astratta, attraverso dipinti su tela e carta con tecnica mista.
“Naturalità”, come scriveva Lucio Barbera, acutissimo interprete della poetica di Brancato, in un passaggio critico dell’ultima mostra “Volti e risvolti” allestita al Teatro Vittorio Emanuele nel 2006: “Recuperare la naturalità dell’esistenza, con la sua libertà, i suoi istinti, i suoi inciampi, i suoi difetti, la sua precarietà insomma e, per dir tutto, con il suo mistero, vuole dire, per l’artista, ritornare alla multidimensionalità dell’uomo nella sua integrità materiale e spirituale, nel suo esser un valore unitario e complesso… Bisogna partire dal presente interamente affidato all’omologazione, alla produzione di serie che annulla le singole identità al punto che tutti si somigliano nel pensiero, nel comportamento, nei gesti, nei desideri, nel modo di vestire che altri hanno deciso… Bisogna partire dal presente, interamente affidato all’indifferenza degli uni verso gli altri… ci si sfiora appena senza porsi una domanda, ad un ritmo dettato dai ritmi della velocità, come se l’imperativo fosse arrivare primo… Bisogna partire dal presente, interamente affidato alla manipolazione, che consentendo, grazie alla tecnologia, di intervenire sull’intero percorso dell’esistenza dal suo inizio alla sua fine, ha creato l’illusione di un’onnipotenza umana con la quale irridere al destino”.
La mostra potrà essere visitata tutti i giorni, escluso il lunedì, dal 22 aprile all’11 maggio nelle fasce orarie 10:00/12:30 – 16:00/18:40.