di Veronica Pagano – Mentre a Messina il centrodestra è nel caos – complice la smarcatura di Nino Germanà, illuminato sulla via per Damasco – a Palermo non se la passa tanto meglio. Se ormai, con non pochi scossoni, c’è la convergenza di Lega e Forza Italia sul forzista Francesco Cascio come candidato sindaco di Palermo, per le regionali è ancora tutto in divenire. Se quindi toccherà ormai alla Lega indicare un candidato alla Presidenza, Fratelli d’Italia continua a sostenere un Musumeci bis.
Di fronte alla ritrovata intesa Lega-Forza Italia, il Presidente uscente Nello Musumeci è costretto a rivedere le proprie carte.
Musumeci: dimissioni o giunta del Presidente?
Chi le dà (quasi) per certe e chi, invece, le considera una remota possibilità a causa dei tempi ristretti per l’approvazione del bilancio e della finanziaria. L’ipotesi di elezioni anticipate ha di certo causato le reazioni dell’opposizione, concorde nel ritenere che le dimissioni di Musumeci metterebbero fine ad una esperienza di governo definita fallimentare.
“Si staccherebbe finalmente la spina ad un governo clinicamente morto da tempo” tuona Nuccio Di Paola, capogruppo del M5S all’Ars, che incalza: “Il presidente ogni volta che si trova in difficoltà e che vede allontanarsi la iattura per i siciliani della sua ricandidatura, sventola la minaccia delle dimissioni, cosa che per noi sarebbe la migliore delle soluzioni possibili”.
Dello stesso parere il PD che si dice “pronto a raccogliere la sfida”. Così il segretario siciliano, Anthony Barbagallo: “Questa legislatura si è contraddistinta per la gestione, da parte di Musumeci, non del bene comune ma dei suoi fini personalissimi: da Ambelia alla minaccia di dimissioni anticipate per ricandidarsi e smarcare i cospiratori del Centrodestra che non lo vogliono più. Faccia pure, Musumeci.”
Non è da meno il deputato Claudio Fava, candidato alle primarie del centrosinistra: “Dimettersi due anni fa sarebbe stato un atto di dignità politica, scappare due mesi prima del voto è solo una maldestra furbata e una fuga senza onore. Detto ciò, prima si chiude questa esperienza di governo, meglio è per la Sicilia”.
Voto anticipato: le date ipotetiche
Le date ipotizzate per il voto anticipato oscillano tra il 26 giugno (con dimissioni entro il 27 aprile) e il 3 o 10 luglio (con dimissioni a maggio). In entrambe le ipotesi, ne risentirebbero le primarie del centrosinistra previste per il 10 luglio. È per questo che domani, mercoledì 20 aprile, si riuniranno a Palermo: PD, M5S, Articolo 1, Cento Passi, Sinistra Italiana, Verdi e Psi.
Se dimissioni non saranno, sarà forse la volta di un (vero) azzeramento della Giunta?