“Il ministero per la Transizione ecologica ha messo a disposizione 21 milioni di euro per finanziare opere di contrasto al dissesto idrogeologico e all’erosione costiera sul territorio siciliano, tra cui i lavori urgenti di salpamento e rifioritura delle barriere frangiflutti lungo il litorale ionico del Comune di Messina, per circa 2,4 milioni di euro”.
Ne dà notizia la deputata regionale del Movimento 5 Stelle, Valentina Zafarana.
“Entro l’inizio dell’estate – specifica Zafarana – dovrebbe vedere la luce il decreto di finanziamento, cui seguiranno le operazioni di appalto ed esecuzione dei lavori. Dopo anni di denunce, segnalazioni, richieste e atti parlamentari, il traguardo sembra ormai vicino, e questo mi rende felice, in primo luogo per gli abitanti del borgo marinaro di Torre Faro, costantemente minacciate dalle mareggiate invernali. Ricordo benissimo quando gli abitanti mi segnalarono la questione all’indomani della mareggiata del 6 dicembre 2021, che causò ingenti danni: i pennelli di protezione erano stati distrutti, una parte di via Circuito era crollata, le abitazioni che si affacciano sull’arenile erano a rischio. In collaborazione con i consiglieri comunali Cristina Cannistrà, Pippo Fusco e Andrea Argento, chiesi subito l’intervento della Protezione civile comunale e della Struttura commissariale per il dissesto idrogeologico, rimediando alle mancanze dell’amministrazione comunale che allora non era intervenuta in emergenza”.
“Gli interventi – precisa Zafarana – sono quattro in totale e riguardano il tratto compreso tra il Capo Peloro ed il Torrente Papardo (rifioritura delle varie barriere esistenti mediante il salpamento di 300 massi, con integrazione di 160 nuovi massi), il tratto compreso tra il Torrente Papardo e la Chiesa di Grotte (rifioritura delle varie barriere esistenti mediante il salpamento di 150 massi con integrazione di 276 nuovi massi sempre in conglomerato cementizio), il tratto compreso tra la Chiesa di Grotte ed il Torrente Annunziata (prevista la rifioritura delle varie barriere esistenti mediante il salpamento di 200 massi, con integrazione di 200 nuovi massi) e il tratto compreso tra Minissale e il torrente Zafferia (rifioritura delle varie barriere esistenti mediante l’integrazione di 5.200,00 tonnellate di nuovi massi in pietra naturale)”.