Legambiente Messina e Italia Nostra denunciano un avvenimento che si sarebbe verificato in questi giorni in merito alla gestione del verde pubblico da parte della Messinaservizi Bene Comune. Questo è quanto dichiarato in una accorata nota dalle due associazioni ambientaliste messinesi:
“Bloccate quelle potature!
Potature fuori stagione con tagli aggressivi su alberi non a rischio: in questi giorni osserviamo con sconforto l’ennesimo intervento di “potatura” eseguito con modalità alquanto discutibili se non del tutto censurabili.
Una delle alberate (finora) in migliori condizioni della città, quella dei tigli della via Garibaldi, è stata già in buona parte coinvolta (e non possiamo che auspicare che ci si fermi un momento prima di proseguire sulla stessa linea con l’intero filare).
Più volte negli ultimi anni abbiamo sollevato dubbi, posto interrogativi e protestato riguardo alla gestione delle alberature cittadine; questo intervento non fa purtroppo che andare nella stessa direzione insensata.
Ribadiamo qui in maniera molto rapida alcuni punti:
– si sta potando ai primi di aprile ovverosia, senza possibilità di dubbio, in primavera; le piante interessate sono dunque prossime al risveglio vegetativo (se non già avviato), e dunque un intervento fatto in questo momento non può che essere considerato errato, in quanto come chiunque sa per una latifoglia decidua questo è precisamente il peggior momento per intervenire;
– i tagli, se non sono propriamente capitozzature, sono comunque estremamente aggressivi; vanno ad alterare in maniera sostanziale l’architettura delle piante, abbondano i tagli di grandi dimensioni anche sulle branche principali, innumerevoli sono i monconi e i moncherini creati con tagli incomprensibili. Parrebbe apparentemente che l’unico criterio seguito sia stato quello di “squadrare” le chiome, con i tagli tutti allo stesso livello sui due lati e in altezza, come a voler creare una sorta di grossa siepe.
Lo diciamo fin d’ora, non si venga a breve a vantare il fatto che gli alberi rigetteranno abbondanti ramoscelli che avranno un’apparenza vigorosa: in un primo momento ciò è del tutto normale ed atteso e non toglie nulla allo stress provocato alle piante. È davvero sconfortante trovarsi a ripetere per l’ennesima volta che questo genere di tagli, oltre che nuocere nell’immediato alla salute delle piante, le compromettono a volte irrimediabilmente sul lungo periodo, dando spazio al proliferare delle carie del legno che negli anni portano inevitabile deperimento con connessi rischi di schianto (come purtroppo si può osservare su grande parte delle alberate del centro, vittime di decenni di interventi del genere).
Soprattutto, ciò che non si riesce a comprendere è a quale logica rispondano questi interventi. In quale idea di città e in quale idea del ruolo del verde urbano si inseriscano. O forse in realtà testimoniano che l’unica direttrice che li guida è l’idea per cui gli alberi in città sono essenzialmente fonte di problemi che vanno risolti nel modo più economico e sbrigativo possibile, e se non li si elimina del tutto è solo perché possono fungere da soprammobili decorativi.
È da anni che chiediamo e sollecitiamo l’approvazione di un “Regolamento del verde”, strumento primario e imprescindibile per poter realmente parlare di gestione del verde urbano. L’amministrazione uscente lo ha più volte annunciato ma non se ne è mai vista traccia. Solo con un Regolamento del verde si potrà definire un “Piano del verde”, ulteriore strumento normativo, successivo, ma di importanza non meno cruciale, senza il quale qualsiasi intervento resterà sempre nell’arbitrio dell’assessore, del tecnico o del dirigente di turno, che anche qualora si applichi con competenza e buona volontà (e non è certo questo il caso) potrà comunque portare solo la sua personale idea di ciò che il verde dovrebbe essere e a cosa dovrebbe servire, e non già una prospettiva complessiva, di lungo periodo e frutto di un approfondito confronto all’interno della città.
Nel domandare dunque, nel caso specifico, chi abbia disposto il presente intervento (Il commissario?
La precedente giunta? Il preposto dirigente di Messinaservizi?) e come lo giustifichi sul piano tecnico e
gestionale, chiediamo di interrompere i tagli risparmiando la parte restante dell’alberata di via Garibaldi, fermandosi quantomeno a riflettere un momento e a riferire (perché una volta fatti i tagli non si può tornare indietro…). Chiediamo inoltre al commissario e al consiglio comunale (ancora in carica e dunque legittimato a farlo, tanto più se si annunciano, come pare possibile, diversi mesi di commissariamento) di attivarsi per istruire realmente le pratiche relative al regolamento del verde, prevedendo e consentendo nella sua stesura – come più volte abbiamo richiesto – la più ampia partecipazione da parte della società civile e della cittadinanza”.