di Michele Bruno – Sembra ormai vicina, questione di poco, la candidatura a Sindaco di Gino Sturniolo, ex consigliere comunale alla scorsa legislatura e grande oppositore, da sinistra, della ex Giunta Accorinti. Associazioni, movimenti, realtà attive e persone, ma soprattutto i partiti politici della sinistra radicale, Rifondazione Comunista e Potere al Popolo, hanno deciso di costruire la lista “Messina in Comune” e di chiedere a Sturniolo di esserne il candidato.
Ecco la lettera-appello della nuova lista, firmata dai primi sostenitori. Tra questi appunto il segretario di Rifondazione a Messina, Antonio Currò, ed il referente messinese di Pap, Ivan Calì. Ma anche nomi di un certo spessore in città come Angela Rizzo, uno dei volti più noti a Messina dell’associazione “Cittadinanzattiva”, o ad esempio Clelia Marano ed Antonio Mazzeo.
“Siamo le anomalie di questa campagna elettorale. Non abbiamo potenti alle spalle. Questo ci rende fragili, ma liberi. Siamo i “fratelli e le sorelle senza nulla”. Siamo la sinistra che ancora c’è. Amiamo lo Stretto di Messina, la sua preservazione ambientale, e ci battiamo contro la costruzione del Ponte. Siamo per la democrazia partecipata, per una politica in cui potersi riconoscere e sentirsi elementi fondamentali e necessari.
Siamo contro la privatizzazione dei servizi pubblici. Vogliamo che i cittadini tornino a potere decidere. Rifuggiamo dai populismi e proponiamo il coinvolgimento di tutte/i nel governo della città. Difendiamo i territori dai progetti devastanti. Siamo contro la guerra e diffidiamo di coloro che in questi giorni soffiano sul fuoco. Sappiamo di non poter sopravvivere su un pianeta prosciugato da una società che non si cura di trasformare, in modo ecologico e rigenerativo, se stessa e la sua percezione del sistema Terra.
Viviamo in una città che è stata usata, sfruttata, ridotta in macerie. La condizione di difficoltà finanziaria in cui il Comune versa è il frutto di decenni di malgoverno e di utilizzo della cosa pubblica per interessi privati. Sappiamo, però, che quella condizione è anche frutto delle politiche dei Governi nazionali di ogni genere e colore che hanno progressivamente ridotto i trasferimenti agli enti locali e che la scarsa capacità di riscossione risente della grave crisi economica in cui versano i nostri territori. Il nostro Comune si trova da 10 anni sul limite tra predissesto e dissesto, entrambi dispositivi che mettono a rischio i servizi pubblici locali. Senza una soluzione politica che consenta di ritornare ad un regime ordinario saranno i più poveri a pagare le conseguenze delle politiche di austerità.
Nelle nostre periferie sempre più ai margini si consumano spesso drammi che rimarranno indelebili nelle menti dei bambini e della gente. Quello che per la classe politica è scontato per quelle famiglie è un sogno. Noi aspiriamo a fare rinascere Messina e ridare dignità e speranze ai suoi abitanti. Vogliamo mettere la parola “fine” all’arroganza della politica che utilizza il nostro territorio come oggetto inerme per gli interessi di pochi. I nostri bisogni sono utilizzati per spartizioni politiche e poco importa che a Messina abbiamo la più alta percentuale di dispersione scolastica, che i minori e le persone con disabilità siano abbandonati al loro destino in una città povera economicamente e sopraffatta dal cinismo di palazzo. Stiamo dalla parte di coloro che vengono discriminati per etnia, condizioni economico-sociali, religione, opinioni politiche, differenze di genere e orientamento sessuale. Siamo per l’accoglienza e per dare piena rappresentanza politica agli stranieri presenti in città.
Noi non vogliano vivere in una città fantasma. Noi vogliamo far riconoscere i nostri diritti, non vogliamo concessioni, né carità. Non abbiamo bisogno di imprenditori della politica, noi vogliamo che a decidere siano tutte/i le/i cittadine/i e per la prima volta dobbiamo essere in grado di dire NO alle offerte populiste, alle regalie e alle promesse che durano il tempo della campagna elettorale e vengono puntualmente disattese dopo le elezioni. Noi vogliamo essere il cambiamento di questa città, pur nella convinzione di essere un granello di sabbia di fronte agli schieramenti politici esperti in accordi e tradimenti.
Con l’aiuto di tutte/i noi possiamo farcela, possiamo essere la svolta e portare al successo un altro progetto di vita, fatto di dignità, etica e di condivisione. Gli elementi che ci distinguono dagli altri politici sono la coerenza e la trasparenza. Certo questo lo dicono tutti, ma sono le nostre biografie e il nostro operato a dimostrarlo. Insieme possiamo provare a immaginare un futuro migliore per la nostra città.
In questi anni a Messina abbiamo raggiunto il momento di maggiore involuzione nella vita politica, amministrativa, democratica. L’amministrazione De Luca ha delegittimato ogni forma di partecipazione che non fosse quella prona ai suoi dicktat. Le più importanti forze politiche, d’altronde, sono state succubi della narrazione costruita dal Sindaco attraverso le sue dirette social e lo stesso Consiglio Comunale è stato in larghissima misura subalterno all’iperattività di De Luca.
Abbiamo chiesto a Gino Sturniolo di essere il nostro candidato Sindaco nella prossima campagna elettorale. Facciamo appello alla città per progettare e costruire insieme una Messina nuova, democratica, ambientalista e popolare. Chiunque non si riconosca nel centrodestra, nel centrosinistra e nei populismi venga con noi”.
Sturniolo è da tempo molto critico della gestione dei bilanci a Messina. Lo è stato sia con Accorinti sia con Cateno De Luca. Forte la critica ai così detti piani di riequilibrio. E’ ultimamente anche molto vicino, ed uno dei più attivi sostenitori a Messina, della rete Antudo, di espressione indipendentista siciliana. Di una partecipazione di Antudo alla lista sembra però non esserci traccia. E non c’è ancora una conferma ufficiale di Sturniolo, che aveva preso tempo per decidere sul da farsi. Sturniolo è attualmente impiegato alla Biblioteca Regionale Giacomo Longo di Messina, ma è stato conosciuto prima della sua esperienza in Consiglio Comunale, e lo è ancora, come uno dei maggiori sostenitori dell’esperienza della Rete No Ponte e della contestazione antiglobalista dei grandi summit tra capi di stato e di governo come il G20.
Gli attuali firmatari:
Clelia Marano
Antonio Mazzeo
Angela Rizzo
Gianmarco Sposito
Alfredo Crupi
Sergio Soraci
Santino Bonfiglio
Mario Midolo
Gaetano Princiotta
Ciccio Mucciardi
Ivan Calì
Marina Barbera
Francesca Fusco
Marilina Mantineo
Francesco Napoli
Alfonso Calabrese
Antonio Soldano
Elisa Lo Presti
Monia Alfieri
Gianluca Innocente
Antonio Currò
Desiree Ricca