Messinerà si presenta “siamo i giovani a cui la politica non da voce”

di Michele Bruno – Si è presentato oggi alla Feltrinelli Messin.erà, lo spazio generazionale di giovani il cui slogan è “La Città dedicata al futuro”.

In questi giorni abbiamo visto diversi striscioni in svariati punti della Città, come “più canne, ma da pesca”, “più parcheggi, meno isole pedonali”, alla Passeggiata al mare, al Dipartimento di Giurisprudenza, di fronte al passaggio del Tram e a Villa Mazzini.

I ragazzi si sono presentati ed hanno chiarito, se ce ne fosse bisogno, che tutti questi slogan erano uno scherzo goliardico. Un modo per evidenziare come la politica abbia pensato a Messina sempre in un’ottica che ha escluso i giovani, che non ha dato loro parola.

Non è infatti una provocazione offensiva nei confronti degli anziani, che erano ben rappresentati da Gaetano Santagati di Spi Cgil, il Sindacato dei pensionati.

Il segretario ha infatti precisato “questa non è una città per giovani, ma nemmeno per i più anziani, serve una politica intergenerazionale”.

Al di là quindi della polemica generatasi sui social, che è stata voluta e che ha permesso che si parlasse di giovani e di questa iniziativa, in un momento in cui si parla soprattutto di nomi e poco di programmi e di persone.

I ragazzi hanno raccontato la loro idea di Messina, del modo in cui la vorrebbero vedere in futuro.

Così Agnese Rella ha parlato di politiche femministe e di donne, Damiano di Giovanni di ambiente e spazi aggregativi che mancano per i giovani.

Si è parlato di movida e mala-movida, di integrazione delle minoranze, di trasporto pubblico locale e partecipazione. Tutti temi cari ai giovani.

Con una prospettiva progressista e di sinistra. Questi ragazzi, pur essendo critici con l’intera classe politica, si attendono di essere ascoltati proprio da quel centrosinistra che oggi non ha ancora un candidato e intendono stavolta però prendersi la parola se non verrà loro data.

E sono stati soprattutto critici con quest’ultima amministrazione, che ha accentrato troppo e non ha implementato la partecipazione giovanile.

Al tavolo presenti anche Francesco Greco Marco Gugliandolo, e come moderatore Marco Magnoli.

Presenti tra gli spettatori anche alcuni politici messinesi tra l’altro, come Domenico Siracusano di Articolo 1 Messina, Palmira Mancuso di + Europa, Massimiliano Milazzo di Volt, Antonio De Luca (deputato regionale M5S)

Qual è nello specifico il loro programma? Un programma definitivo non c’è ancora, ma possiamo sintetizzare questo attraverso il manifesto:

“Innanzitutto, la Città che vogliamo deve costruire Cultura e dare un’attenzione maggiore a noi giovani: oservono finanziamenti per creare presidi e reti culturali autogestiti da gruppi, associazioni e operatori del settore, più fondi per il diritto allo studio e per iniziative studentesche, concessioni gratuite per spazi comunali per giovani associazioni senza scopo di lucro. Ed ancora centri di aggregazione giovanili autogestiti e finanziati interamente dal Comune; bandi e fondi ad hoc per gruppi informali e associazioni giovanili.

Prevedere e attuare processi partecipativi veri attraverso la digitalizzazione dei processi democratici e delle attività di sportello assistenziale, l’accesso universale alle consulte giovanili, istituzioni di commissioni giovanili permanenti in seno al palazzo comunale, un collegamento garantito tra rappresentanza studentesca e consiglio comunale e la scelta di un giovane assessore alle politiche giovanili del Comune.

Si deve puntare ad una sostenibilità ambientale e trasporti efficienti: vorremmo vedere Messina come il centro di una reale transizione ecologica, con una pianificazione urbanistica sostenibile, una mobilità accessibile, eco-sostenibile e a zero emissioni, deve perseguire la prevenzione del dissesto idrogeologico, dare uno stop allo spreco di risorse idriche ed energetiche, portare a termine la riduzione dei rifiuti, realizzare investimenti sulle energie rinnovabili. Bisogna dare vita alla rigenerazione urbana degli spazi vuoti e si deve puntare a una Città con meno cemento e più verde pubblico, con più ZTL nel centro cittadino, piste ciclabili e bikesharing a basso costo, un trasporto pubblico notturno e diurno gratuito per gli/le under 35, prevedendo l’incremento delle linee notturne da e per i villaggi montani e gli studentati, con un abbonamento al trasporto pubblico locale basato sul reddito e le fasce isee.

Vorremmo una Città femminista ed inclusiva, attraverso la realizzazione di consultori, la diffusione di assorbenti e contraccettivi gratuiti, la creazione di una rete di centri antiviolenza, la formazione sulla violenza di genere, il raggiungimento della parità retributiva, la costruzione di asili nido gratuiti, e la realizzazione di azioni per contrastare le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere.

Messina deve essere una vera Città Antimafia e puntare sull’uso sociale dei beni confiscati alle mafie, l’amministrazione trasparente, la promozione di percorsi di legalità ed iniziative antiracket.

Immaginiamo una movida a misura d’uomo con l,’istituzione del* sindac* della notte, l’implementazione di servizi di educativa notturna, di strada e di riduzione del danno, la costituzione di luoghi di socialità svincolati dall’obbligo del consumo, un piano sociale per la vita notturna costruito da associazioni, istituzioni e operatori del settore”. 

 
il servizio video

Partecipa alla discussione. Commenta l'articolo su Messinaora.it