Caronte & Tourist: “caro carburante, faremo di tutto per non aumentare i biglietti”

Il caro carburante ha coinvolto tutti, senza esclusione di colpi.  Continuano gli aumenti sulla rete carburanti, soprattutto per il diesel dove, secondo le rilevazioni di Quotidiano Energia “la media nazionale” del gasolio “supera di poco la benzina, posizionandosi sopra i 2,3 euro/l in modalità servito e oltre i 2,2 euro nel self. Salgono anche Gpl e metano auto”, si legge in un’agenzia.

Il prezzo medio nazionale praticato della benzina in modalità self – si legge – sale a 2,217 euro/litro. Il prezzo medio praticato del diesel self cresce a 2,220 euro/litro (venerdì 2,173).

Senza ulteriori interventi c’è il rischio di rincari per il terziario di oltre il 160% e per il caro carburanti 21 miliardi di extra costi per il solo autotrasporto. E’ quanto emerge da un’audizione di Confcommercio sul dl bollette alla Camera. “Il decreto legge approvato dal Governo per contrastare gli aumenti delle bollette di elettricità e gas si muove nella giusta direzione in quanto punta a mitigare, per i prossimi mesi, una parte degli annunciati rincari dei prezzi per imprese e consumatori”.

La corsa ai distributori è stata folle nel weekend appena trascorso, così come la corsa agli scaffali dei supermercati, incentivata dalla minaccia dello sciopero degli autotrasportatori che era stato previsto per oggi ma che, di fatto, è stato bocciato dalla Commissione di garanzia. Allarmi su allarmi, immotivati anche secondo il presidente del consiglio Draghi, che ha invitato gli italiani a prepararsi all’eventualità di razionamenti, ma non perché questi dovranno avvenire con certezza.

A Messina, il carburante è stato prosciugato in molti rifornimenti, mentre la gente si continua a chiedere se il trasporto locale si fermerà. Al momento non sono state previste modifiche tariffarie, ma in un’ottica di lungo periodo il caro prezzo potrebbe inevitabilmente spingere pubblici e privati ad ammortizzare i costi, alzando i prezzi.

“Esiste il problema, è serio e ci sta già molto impegnando”.

Caronte & Tourist, come tutti i vettori, stava già facendo i conti con il graduale ma inesorabile aumento del costo dei carburanti, una costante nell’ultimo anno diventata tuttavia motivo di grande preoccupazione in questi ultimi giorni.

“Rispetto al 2021 – fa sapere la Compagnia – solo nello Stretto potremmo dover sopportare, per l’acquisto di carburante, maggiori oneri per più di 9 milioni di euro e prevediamo un aumento dei costi pari al 10% del fatturato.

Purtroppo non possiamo escludere – anche a causa della perdurante assenza di piani di riequilibrio – aumenti tariffari per le linee che collegano le isole minori (per le quali il caro carburanti ha già impattato per più di 16 milioni di euro) nell’ambito della convenzione statale ex Siremar.

Allo stato attuale, per coprire l’aumento dei costi del carburante, l’aumento delle tariffe per i veicoli dovrebbe raggiungere il 50%, creando così evidenti problemi al territorio e al turismo.

Inoltre, in assenza delle compensazioni su cui la Regione Siciliana si è impegnata ma che non sono state formalizzate, potranno doversi attuare delle possibili riduzioni dell’assetto delle linee.

Non sappiamo valutare quale impatto potrà esserci per i passeggeri su mezzi veloci, gestiti da Liberty Lines.

Siamo stati già costretti a intervenire (con aumenti comunque inferiori a quelli applicati dai nostri concorrenti) sulle tariffe della linea Messina-Salerno operata dalla Cartour, linea per al quale abbiamo speso 6 milioni di euro in più a causa dell’aumento del bunker”.

Il pezzo del carburate alle stelle ci costerà a conti fatti circa 33 milioni di euro in più rispetto al 2021, ma stiamo facendo e faremo di tutto per non trasferire su passeggeri e pendolari i maggiori costi che a causa della crisi stiamo sopportando – dice in sostanza Caronte & Tourist.

 

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