«Dopo anni di annunci trionfalistici e previsioni del tutto disattese, a partire dalla prospettiva di uscire dalle procedure di riequilibrio entro il 2023, ad oggi il Salva Messina si è dimostrato uno specchietto per le allodole, come avevamo ampiamente previsto già nell’ottobre del 2018, quando fummo gli unici ad opporci al pacchetto di misure proposto dal sindaco per evitare il dissesto, poi approvato dal consiglio sotto il ricatto di dimissioni da parte di De Luca». Così, in una nota, i consiglieri Andrea Argento, Cristina Cannistrà e Giuseppe Fusco del M5s, di concerto con la delegazione parlamentare. «Al netto delle ricostruzioni posticce e della propaganda sui social, le circostanze mostrano uno scenario chiaro: dopo le tantissime criticità evidenziate dalla Corte dei Conti, che hanno rafforzato i nostri dubbi, avvalendosi della facoltà concessa dalla legge, il sindaco Cateno De Luca è stato costretto a rimodulare di fretta e furia il piano di riequilibrio, smentendo di fatto i suoi stessi proclami : una “exit strategy” che nella migliore delle ipotesi condannerà la città ad altri lunghi anni di incertezza e allo stato di pre-dissesto, con tutto ciò che comporta». «Ad aprile del 2021 abbiamo manifestato la nostra soddisfazione quando la Commissione per la Stabilità Finanziaria degli Enti Locali espresse il suo parere favorevole al piano di riequilibrio (presentato nel 2012 dal commissario Croce e poi rimodulato dalle successive Amministrazioni), apprezzando la determinazione del Governo nel voler facilitare l’Ente locale ad intercettare le importanti risorse del Recovery Fund. Il tutto nella speranza che quanto dichiarato dal primo cittadino fosse coerente con le risultanze contabili. Adesso abbiamo appurato che purtroppo non è così, e siamo estremamente preoccupati per il futuro della città. Dal 2018 ad oggi abbiamo assistito a una ricostruzione artefatta della realtà, portata avanti per meri fini propagandistici. La verità, purtroppo, è bene diversa da come è stata mistificata, e sono ancora troppi gli interrogativi da chiarire ai magistrati contabili e a tutti i cittadini», proseguono i pentastellati, che commentano quindi le recenti dichiarazioni di De Luca nel corso di una diretta (“Ho preso il piano riequilibrio e gli ho inserito tutta una serie di somme che per alcuni aspetti non andavano inserite perché dovevo apparire agli occhi dei creditori e dei consiglieri comunali come un ente che stava per fallire”): «Affermazioni – commentano – di una gravità inaudita, con le quali ci si fa beffa non solo dei creditori, degli stessi consiglieri e degli avvocati coinvolti, ma dell’intera cittadinanza».
«Quella del “Salva Messina” – concludono – è solo l’ultima disfatta di un’amministrazione che ha disatteso quasi tutti i punti principali del proprio programma elettorale, caratterizzandosi per un’infinita sfilza di gaffe, dietrofront, tensioni sociali, volgarità assortite e discutibili siparietti goliardici, con risultati concreti prossimi allo zero. Con la “fuga” di De Luca del prossimo 14 febbraio, a meno di ulteriori ripensamenti, finalmente scorreranno i titoli di coda su una esperienza amministrativa fallimentare sotto tutti i punti di vista», concludono.