di Michele Bruno – Questa sera, assieme al Direttore Generale del Comune di Messina Federico Basile, il Sindaco di Messina Cateno De Luca ha ripercorso le “notti insonni” passate insieme nell’estate 2018 allo studio dei bilanci dell’Ente, dalla quale poi è scaturita la strategia del “Salva Messina”, il Piano di Riequilibrio voluto dal Primo cittadino, che sarà oggetto di discussione il prossimo 8 Febbraio, quando ci sarà il contraddittorio con la Corte dei Conti a seguito dei 10 punti di criticità esposti da quest’ultima.
Il Sindaco vanta in diretta Facebook l’azione di rimodulazione dei debiti del Comune, che avrebbe portato ad un dimezzamento del passivo nel corso di questa Amministrazione.
«La Città è fuori dal dissesto finanziario», ha sentenziato il Sindaco, facendo cadere per magia, con le sue sole parole tutte le criticità segnalate dalla magistratura contabile.
«In 3 anni di Amministrazione 12800 creditori del Comune hanno accettato l’accordo di dimezzamento del debito, abbiamo fatto risparmiare 210 milioni ed oltre, ed arriveremo a circa 220».
555 milioni di euro di debiti sono quelli che il Comune poteva contare a Bilancio, secondo quanto riferito dal Primo cittadino e da Basile.
«Chi aveva un credito nei confronti del Comune da più di 20 anni sta riuscendo adesso, nell’arco dei due anni che avevamo stabilito, attraverso una rateizzazione, ad avere la quantità pattuita, è stata una strategia vincente». Ha spiegato il Direttore Generale.
«Su 17500 creditori l’Amministrazione Accorinti aveva messo in atto accordi solo con 6 o 7, non di più…» ha aggiunto De Luca.
«L’ultimo accordo lo abbiamo raggiunto oggi con la ditta Schipani, che vantava 60 milioni di credito. Abbiamo chiuso a 20 milioni dopo mesi di trattative. Come abbiamo chiuso? Abbiamo detto che a mezzanotte avremmo preso una decisione. Ora o mai più…» Ha chiarito il Sindaco in merito alla strategia usata per convincere i creditori.
«Hanno accettato il mio accordo perché li ho fatti spaventare… – ha spiegato ancora – Ho dovuto far credere che il Comune andasse verso il dissesto, inserendo tutta una serie di titoli che non andavano necessariamente messi. Così i creditori hanno applicato il principio di Oxford, picca ma nenti (ndr poco piuttosto che nulla)».
«Dimezzamento del debito, liquidazione delle società partecipate, situazioni prescritte su posizioni passate, sono gli elementi alla base di questo risparmio per le casse del Comune, le partecipate soprattutto» Ha puntualizzato Basile.
Tutta questa analisi di numeri e azione amministrativa viene condita dagli ormai consueti attacchi ai così detti asini volanti, cretini, ecc.
Adesso che tutti gli elettori a Messina saranno persuasi del fatto che i conti del Comune sono in buone mani, resterà “soltanto” da convincere la Corte dei Conti. Questione da poco.