di Michele Bruno – Cambiamo Messina dal Basso e Messinaccomuna intervengono sulla notizia relativa alla riapertura del Parco Aldo Moro.
«La pompa magna della (presunta) riapertura del Parco Aldo Moro alla città, con cui il Sindaco ha sbandierato uno “storico risultato” (ancora da raccogliere), ci costringe ad intervenire. E non avremmo davvero voluto farlo. Nello spirito di condivisione della cultura di crescita e miglioramento della qualità della vita della collettività, avremmo infatti voluto essere anche noi tra quelli che brindavano all’attesissima e rivendicata apertura dei cancelli del Parco (quando questa avverrà, ovviamente). I toni sgradevoli con cui invece è stata presentata alla città la modifica di un comma del contratto richiede infatti necessariamente un chiarimento». esordiscono i movimenti civici.
«L’accordo per la riapertura del Parco è datato 22 dicembre 2017. Ovverosia, dopo un iter complesso di diplomazia e politica, durato qualche anno, INGV e Comune hanno sottoscritto lo storico accordo per la riattivazione dei locali di ricerca dell’Istituto di vulcanologia, da un lato, e la creazione di un parco pubblico dall’altro. Firma degli amministratori pro-tempore Sindaco Renato Accorinti e Prof. Carlo Doglioni dell’INGV.» spiegano in una nota.
«Possiamo certamente plaudire alla nota recentemente introdotta (che modifica i termini di preavviso al recesso del comodato tra INGV e Comune, passando da 6 mesi a 24. Modifica quindi migliorativa ma non certo esiziale come invece dipinta da De Luca), così come plaudiremo a tutte le ulteriori modifiche migliorative che potranno avvenire in futuro. Ma la gestione comunicativa della vicenda (se qualcuno ha lo stomaco per farlo, si veda la video notizia dei canali social del sig. Sindaco) è a dir poco disgustosa. Non il mancato riconoscimento del lavoro delle amministrazioni precedenti (in politica si sa che la memoria è sempre corta), ma il rovesciamento della storia, il calpestamento della memoria e i toni da propaganda di regime, sono davvero troppo. Verrebbe piuttosto da ribaltare la questione». incalzano.
«Perché se il Comune è in possesso delle aree da fine 2017, per ben 4 anni il Parco è rimasto chiuso? Cosa ha fatto nel frattempo l’amministrazione De Luca? Sono davvero passati 4 anni (dei 29 complessivi, lo ricordiamo l’accordo è a tempo) solo per fare quelle quattro immagini computerizzate che sono state divulgate?» si chiedono infine gli attivisti.