Messina siamo noi, partecipato il presidio di messinesi critici rispetto al Sindaco De Luca

di Michele Bruno – Circa un centinaio di persone. Queste sono le stime che si possono fare riguardo al presidio di oggi convocato dal comitato spontaneo La Città siamo noi. Un risultato non semplice visto il momento storico che stiamo vivendo, riuscire a portare in piazza un discreto numero di persone unite sotto un’unica rivendicazione. Numeri che comunque non potevano essere molto elevati, per via delle prescrizioni che da tempo a questa parte il Viminale dà ai Prefetti e alle Forze dell’Ordine. Le manifestazioni e i cortei in centro città possono creare difficoltà per il rispetto del distanziamento sociale per via di inevitabili assembramenti nei grandi numeri. Anche per questo gli organizzatori hanno optato per la forma del presidio.

Il Comitato è nato per rispondere al metodo politico usato dal Sindaco Cateno De Luca. Quello che contestano gli organizzatori e i partecipanti è il suo modo di porsi nei confronti non soltanto degli oppositori politici, ma di chiunque non la pensa come lui. Come spiega dalla scalinata di Piazza Municipio Antonio Currò, uno degli organizzatori dell’evento, la questione riguarda l’uso di una forma verbale e politica violenta, che rischia di creare un clima divisivo e polarizzante, in cui chi non è con il Sindaco rischia di diventare un nemico pubblico. A ribadire ciò è lo slogan “né forma, né sostanza, solo arroganza”, che giganteggia all’interno di uno striscione con la “pernacchia” di De Luca. Currò ha d’altronde chiarito che a suo avviso “la forma è sostanza”. 

La goccia che ha fatto traboccare il vaso è molto probabilmente il caso Pietro Patti. Il Sindaco ha rivolto una pernacchia in diretta social al sindacalista, per via di una critica fatta da quest’ultimo alla gestione comunicativa della situazione creatasi a seguito dell’annullamento dell’ordinanza che istituiva la didattica a distanza per le scuole messinesi.

Patti non è l’unico preso di mira con simili modalità, in passato è avvenuto con tanti altri. Forse adesso c’è maggiore fermento e consapevolezza tra quella parte di Città che non ha mai amato certi modi. Per verificarlo sicuramente non basterà un presidio, ma anche che questo abbia un seguito.

Durante il presidio gli organizzatori hanno avuto l’ironica idea di realizzare una scenografia che fa il verso al social network Facebook e alla pagina del Sindaco, ed una scatola dove era possibile inserire dei messaggi critici rivolti proprio al Primo Cittadino, che gli stessi promotori si sono impegnati a portare a destinazione.

Da notare infine non solo la presenza di diversi cittadini, ma anche di esponenti del centrosinistra e di diverse realtà civiche. Tra gli esponenti politici presenti Alessandro Russo, consigliere del Partito Democratico, Pippo Fusco, portavoce in Consiglio del Movimento 5 Stelle, Domenico Siracusano, Segretario di Articolo Uno Messina, Daniele Ialacqua e Federico Alagna di Cambiamo Messina dal Basso, ed anche i giovani attivisti di Potere al Popolo Messina.

Di grande interesse è stato l’intervento di Marco Bonanno, papà di un ragazzo autistico, che ha raccontato le problematiche dei bambini autistici in questa città e criticato con forza il Sindaco anche sulla sostanza. Il Sindaco aveva fatto delle promesse a riguardo, che però non avrebbe mantenuto.

Il Comitato ha diramato a fine giornata una nota.

«Oggi si è tenuta una manifestazione che aveva un solo scopo: quello di dire la nostra verità a un potere che ha eletto la mortificazione della vita democratica a sua unica ragione di vita.

Cateno De Luca, che è il nome di questo potere, si appresta già a parlare di questa manifestazione “a modo suo”: parlando del numeri di partecipanti e altre cose mediocri che pertengono al suo modo di guardare al mondo.

Fossimo stati anche due o tre per noi non sarebbe cambiato nulla. Non abbiamo velleità elettorali e non siamo neanche nostalgici di altre sindacature. Per noi la democrazia sta in strada. E dalla strada abbiamo cantato la nostra canzone al grande e insieme minuscolo umiliatore della vita democratica. Colui che ha ruttato, preso a pernacchie e mostrato il suo sprezzo per una intera città.

Ma la pernacchia oggi era per te. E anche il prossimo sabato, quando torneremo a cantartela nuovamente».

 

Partecipa alla discussione. Commenta l'articolo su Messinaora.it