Cateno De Luca, il campeggio e i pozzi avvelenati

Di Leonardo Lauriana. Era il febbraio del 2019, quando scrivevamo riguardo l’opportunità di pubblicare la pseudo notizia sulla chiusura dell’ex provincia di Messina. Si trattava di una manifestazione che il Sindaco aveva indetto proprio fuori da Palazzo dei Leoni: uno striscione legato al cancello adunava la stampa e anche la folla proprio per proclamare la chiusura, mai avvenuta, giustificata da una mancanza di fondi per pagare gli stipendi. Ci chiedevamo se fosse opportuno dare spazio ad un finto problema, creato ad arte dal Sindaco per creare uno scontro con la Regione.

De Luca non aveva ancora ufficializzato la candidatura alla Presidenza, ma con ogni probabilità lo aveva già in mente e stava mettendo a punto la strategia comunicativa che prevedeva (sarebbe accaduto dopo qualche mese), la girandola delle dimissioni annunciate.
Tutto ciò accadeva prima della pandemia e sembra davvero che sia passato tanto tempo: le dirette del sindaco su Facebook ormai sono quotidiane e la loro efficacia, nel bene e nel male, è sotto gli occhi di tutti.

Il Sindaco questa notte ha dormito in tenda nella rada dove attraccano i traghetti per protestare contro la norma del decreto che vieta l’attraversamento a chi non ha il GreenPass, nella fattispecie a chi dopo aver fatto la prima dose del vaccino non si vede ancora attivato il lascia passare. Argomentazioni legittime e condivise anche dal Presidente Musumeci, che ha chiesto al Ministro Speranza di modificare la norma prima di vedersi costretto ad “intervenire a tutela”.

La modalità spesso esagerata ed esasperante scelta dal sindaco per comunicare di volta in volta provvedimenti, proteste, propositi, obbiettivi, risultati ottenuti e bontà sua anche le velleità artistiche, non consentono, a nostro modo di vedere, una sana lettura del contesto. Insomma a forza di “inquinare i pozzi” non si riesce più ad attingere al flusso d’informazione a meno che non lo si passi ad un setaccio con maglie strettissime, sperando di non rimanerne avvelenati.

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