di Michele Bruno – De Luca mette da parte il fronte scuola per passare a quello dello Stretto. Dopo avere annunciato oggi una nuova ordinanza per la chiusura delle scuole e l’attivazione della didattica a distanza, ha deciso di non fare nulla.
Come viene giustificata la scelta?
Dal momento che ormai l’ordinanza è stata impugnata, le responsabilità sono attribuite, secondo il Sindaco, ai dirigenti, agli insegnanti, alle Asp insomma a chi dovrà assicurare il rispetto delle norme sanitarie e a chi ha osteggiato la misura (peccato che spetti anche a lui, in quanto Sindaco, vigilare sul rischio contagi). Da Lunedì quindi tutti a scuola “senza sé, e senza ma” (non ha usato queste parole, ma ci starebbero).
Deluse quindi le aspettative di quelle mamme e di quegli studenti che avrebbero preferito stare a casa in un momento di ritorno pandemico come questo.
Ma la spiegazione potrebbe essere un’altra. Fare una nuova ordinanza, appoggiandosi a quella regionale che permette di fare la dad in zona anche arancione, andrebbe contro le norme del Governo Draghi, che la prevedono solo in zona rossa e solo in casi particolari.
Quindi scaricare la responsabilità ad altri per coprire la sua mancanza di competenza normativa specifica.
In tutto questo nessuno spazio per la possibilità di un dialogo con il Governo Draghi, con il supporto magari del Presidente della Regione Musumeci, per riuscire comunque nel medesimo intento. Se si è convinti della bontà della propria battaglia, si usano tutti i mezzi, soprattutto i più consoni, come il dialogo istituzionale, in questo caso.
Dialogo che invece sarà tentato per il tema del Super Green Pass per attraversare lo Stretto di Messina, che ha visto nascere un caso riguardo alla vicenda del palermitano Fabio Messina, non vaccinato, che voleva tornare a casa.
Nessuna ordinanza in questo caso, come fu per quella bloccata dal Consiglio di Stato “Si passa a condizione”, quando De Luca voleva chiudere lo Stretto, al contrario di oggi.
Questa volta, pur al netto dei toni propagandistici e folklorici, De Luca scrive a Mario Draghi perché annulli la misura.
Non si farà mancare anche una manifestazione, replica di quella già vista durante il lockdown, in cui si propone, molto metaforicamente, di “bloccare gli imbarcaderi”.
«Chiedere il super Green pass per l’attraversamento dello Stretto è una palese violazione del diritto alla libera circolazione dei cittadini», ha scritto il Sindaco Cateno De Luca. Per denunciare la violazione della continuità territoriale con la Sicilia, il Primo cittadino ha indirizzato una lettera, domenica 9 gennaio 2022, al Presidente del Consiglio Draghi, al Prefetto di Messina e al Presidente della Regione siciliana. Non ricevendo alcun riscontro, una seconda nota è stata inviata, giovedì 13, sempre al Presidente del Consiglio, al Prefetto di Messina e al Presidente della Regione siciliana; ed una terza di oggi, venerdì 14, indirizzata oltre al Presidente Mario Draghi anche al Ministro della Salute Roberto Speranza, per richiamare ancora una volta l’attenzione del Governo nazionale in merito all’adozione di provvedimenti urgenti per la modifica dell’art. 1 comma del D.L. n. 229 del 30 dicembre 2021 e dell’Ordinanza del Ministro della Salute del 9 gennaio 2022. «È inaccettabile che tante famiglie oggi, non possono uscire dalla Sicilia per interventi delicati e urgenti e altrettante famiglie non possono rientrare in Sicilia. Per questa ragione ho specificato che serve una norma transitoria, che tenga conto anche della tempistica dei protocolli sanitari tra il primo vaccino e il richiamo, e il completamento con il terzo vaccino. Pertanto se non seguirà un immediato riscontro domenica 16 gennaio, alle ore 10, mi vedrò costretto ad occupare lo Stretto di Messina per protestare contro le norme Green Pass che regolano il traghettamento non solo da e per la Sicilia, ma anche per la Sardegna e tutte le Isole».
Peccato che sia stato già superato dalle stesse istituzioni democratiche che lui contesta. La magistratura. Perché il Giudice del Tribunale di Reggio Calabria Elena Luppino ha deciso di dare ragione al ricorso di Fabio Messina, che dovrà comunque ottenere un tampone negativo e portare una mascherina FFP2 sulla nave. Di fatto un Green Pass base, anche se non sarà obbligato ad esporre alcun Green Pass, ma soltanto l’esito del test.
Ma De Luca vuole andare dritto verso il ritiro di ogni forma assimilabile a un Green Pass. O meglio dove lo porta il consenso.