«Dopo 2 anni di pandemia e nonostante i fondi trasferiti dal Governo nazionale per potenziare le dotazioni dei reparti Covid senza smantellare gli altri reparti, l’Ospedale Piemonte sarà costretto a trasferire i malati con patologie differenti dal Coronavirus in altre strutture e a chiudere il pronto soccorso. Siamo di fronte ad un fatto di una gravità inaudita, che penalizzerà tantissimi cittadini. Il Governo regionale ha dimostrato tutta la sua incapacità nel programmare utilizzando i fondi stanziati da Roma e a distanza di due anni dall’inizio della pandemia continua a navigare a vista».
Il deputato del Movimento Cinque Stelle Antonio De Luca interviene a muso duro sulla decisione di trasformare l’unico ospedale del centro cittadino in un presidio interamente dedicato al Covid e fa sapere di aver chiesto la convocazione in commissione sanità dell’Assessore Razza e che presenterà un’interrogazione urgente per conoscere le ragioni che hanno portato ad assumere questo assurdo provvedimento che potrebbe celare il reale intento di affossare una volta per tutte le attività dello storico presidio.
Gli fa eco la collega Valentina Zafarana: «Le scellerata chiusura del Pronto Soccorso del Piemonte, unico ospedale del centro cittadino della terza città metropolitana di Sicilia, con un bacino d’utenza di decine di migliaia di persone, che riuscimmo a bloccare ben sei anni fa grazie a mesi di dure battaglie portate avanti, in prima persona in Assemblea Regionale Siciliana e a fianco della cittadinanza in protesta, oggi potrebbe diventare drammatica realtà a causa all’inadeguatezza dell’Assessore Razza».
«Non vorremmo- continua la deputata – che fosse in atto nuovamente il giochino dell’aumento dei posti in fretta e furia per nascondere artatamente le proprie responsabilità. Quello che è certo è che siamo di fronte all’ennesima rappresentazione plastica del fallimento del Governo Musumeci e, in particolare, del suo delfino».
«E’ accettabile – conclude l’on. De Luca – che a causa dell’incapacità di programmare da parte dell’Assessorato regionale alla sanità decine di malati oncologici, persone con problemi cardiaci, neurologici o con altre patologie vengano considerati pazienti di serie B da smistare in strutture private? E cosa comporterà la mancata prevenzione di chi oggi è impossibilitato a fare visite di controllo perché la maggior parte dei reparti di tutti gli ospedali di Messina sono dedicati al Covid? Siamo di fronte ad una situazione sanitaria drammatica, di cui pagheremo le conseguenze nei prossimi anni, e solo per responsabilità di chi avrebbe dovuto potenziare i nostri ospedali e non aspettare la quarta ondata della pandemia per mettere pezze, con una improvvisazione sconcertante».