Sicilia in giallo da oggi, a causa dell’aumento del numero di positivi. E in arrivo il 5 gennaio la nuova stretta, con l’allargamento dell’obbligo di Super pass ai lavoratori. Inizia così il nuovo anno, con il nodo cruciale della scuola, dove sembra accreditarsi l’ipotesi Dad solo per i non vaccinati con due positivi in classe.
L’orientamento del Governo che nel Cdm del 5 gennaio affronterà anche questo tema in vista del rientro tra i banchi il 7 gennaio, è fare di tutto per mantenere il più possibile le lezioni in presenza, evitando stop nella ripartenza e discriminazioni.
Intanto sul caso è intervenuto oggi il sindaco di Messina Cateno De Luca, che auspica l’obbligo vaccinale, e con una diretta su Facebook chiede di non riaprire subito le scuole ma di tenerle chiuse per altri 15 giorni.
“Io non mi occupo più di queste cose, la sanità è gestita da Regione e Stato, ognuno si prenda dunque le proprie responsabilità – ha detto il sindaco – A me è stato chiesto di trovare una soluzione per un altro hub? Da sindaco collaboro. Lo faremo a Giostra ma non chiedetemi altro. Io tutte queste cose le avrei evitate. Se ero al governo. Il vaccino è pronto? E’ sicuro? Bene, obbligo vaccinale per tutti e se ci sono problemi interviene lo Stato come è giusto che sia. Tanto stiamo arrivando all’obbligo vaccinale occulto”.
Particolare preoccupazione è stata espressa per la situazione nelle scuole. “Qua il problema non è se la scuola è un luogo sicuro. Io quello che vedo, con le varie classi messe in quarantena, tutta questa sicurezza obiettivamente non la vedo. Ma il problema vero è: come si arriva a scuola? I mezzi pubblici non sono sicuri, il riempimento al 50 per cento è una put…nata perchè i mezzi per verificare non ci sono. In questa fase di picco, come dicono tutti, perchè riaprire le scuole subito? Per il solito capriccio? Tanto ai sindaci demandiamo di fare questo e quast’altro. Ma i sindaci non possono fare niente, perchè il problema dell’edilizia scolastica non si risolve con un colpo di bacchetta magica. Le scuole devono essere lasciate chiuse almeno per quindici giorni, fino a quando non passa la buriata”.