Si è svolto venerdì 26 novembre, nella Chiesa di Santa Maria Alemanna, il convegno “Mai più sola: Codice Rosso, Cabina di Regia, Reddito di Libertà: interventi legislativi per il contrasto alla violenza di genere”.
A intervenire, durante il dibattito, la senatrice Grazia D’Angelo, la deputata regionale Valentina Zafarana, la consigliera comunale Cristina Cannistrà, Maria Celeste Celi, presidentessa del Cirs, Carmen Currò, presidentessa emerita di Cedav, Cettina Restuccia, assistente sociale e presidentessa di Evaluna Onlus, Sibilla Spinnato Vega, presidentessa di Ubuntu – Casa delle donne, e Maria Andaloro, ideatrice della campagna di sensibilizzazione “Posto Occupato”, che ha dato voce, attraverso un testo letto da Giusy Martino, alle “Relatrici Assenti”.
Nel corso dell’incontro, a cui ha preso parte la Sottosegretaria di Stato al Ministero di Giustizia, Anna Macina, sono stati illustrati gli interventi normativi entrati in vigore negli ultimi anni a difesa, protezione e sostegno delle donne vittime di violenza e dei loro figli, con un confronto sulle ulteriori iniziative da portare avanti per migliorare e implementare le norme di settore.
Tante le tematiche proposte dalle associazioni presenti: l’istituzione delle figure di tutoraggio per l’inserimento lavorativo delle donne vittime di violenza, l’implementazione di assistenti sociali con formazione specifica nei comuni e negli enti locali, il coinvolgimento attivo dei Centri antiviolenza e dei centri di accoglienza e l’aumento del numero di figure specializzate, in particolare psicologi e terapeuti.
«Il dibattito è stato incentrato, in particolare, sulle normative in vigore e sulle prossime iniziative da intraprendere, con un taglio strettamente tecnico, prendendo spunto dalle esigenze delle associazioni impegnate attivamente sul territorio. Ad oggi siamo riusciti a raggiungere risultati importanti, come la recente istituzione di un coordinamento regionale contro la violenza di genere in Sicilia e l’erogazione di rette quasi doppie trasferite alle case di accoglienza per gestanti e donne con figli, ma siamo consapevoli che c’è ancora tantissimo lavoro da fare», spiegano Cannistrà, D’Angelo e Zafarana.
«L’obiettivo – proseguono – è quello di prevedere degli interventi strutturali, con una programmazione temporale certa, per arginare un dramma sociale sempre più attuale, come dimostrano i dati allarmanti presi in esame dai relatori. La violenza di genere è un’emergenza che riguarda la collettività intera ed è fondamentale sensibilizzare il più possibile l’opinione pubblica, non limitandosi alle ricorrenze fissate sul calendario, ma affrontando la questione in maniera sistematica, proprio come avviene in altri ambiti come istruzione o sanità. Una delle priorità – concludono – è coinvolgere attivamente le scuole, promuovendo la cultura della non violenza e “l’educazione all’affettività”. Solo così sarà possibile arginare il fenomeno e gettare le basi per una società matura nel rispetto e nella cura del prossimo».