«A distanza di un anno dalla mareggiata che si è abbattuta sul litorale di Torre Faro e Ganzirri, erodendo i frangiflutti allocati a protezione dell’abitato e arrecando gravi danni a numerose imbarcazioni, nessun intervento è stato adottato per mettere in sicurezza la costa e salvaguardare l’incolumità dei cittadini. Tutto ciò malgrado le numerose sollecitazioni e le richieste formali alle Istituzioni preposte».
Così, in una nota, i consiglieri comunali del M5s Andrea Argento, Cristina Cannistrà e Giuseppe Fusco, che si rivolgono al Sindaco del Comune di Messina, al Presidente della Regione Siciliana, agli Assessorati competenti, al Dipartimento di protezione Civile e al Commissario di Governo per il contrasto al dissesto idrogeologico, chiedendo degli interventi immediati per scongiurare ulteriori criticità in previsione dei mesi invernali.
«Lo scorso 6 dicembre – spiegano – le cattive condizioni metereologiche hanno gravemente danneggiato i due borghi marinari, distruggendo i pannelli di protezione, mettendo a repentaglio le abitazioni che si affacciano sull’arenile e determinando il crollo di un tratto del lungomare lungo via Circuito. A febbraio del 2021, la deputata regionale Valentina Zafarana ha richiesto l’intervento del Commissario di Governo Maurizio Croce e del dirigente generale Salvatore Cocina, sollecitando la messa in sicurezza delle aree tramite delle opere di ripascimento e l’erogazione delle relative misure di ristoro agli abitanti per i danni subiti. La problematica, inoltre, è stata oggetto di ripetute segnalazioni da parte dei cittadini, dei rappresentanti della VI Municipalità e dagli stressi scriventi, che hanno affrontato l’argomento in Commissione Consiliare. Eppure, nonostante i vari solleciti, ad oggi non risulta alcun intervento da parte delle Istituzioni competenti in materia».
«A fronte delle omissioni riscontrate – proseguono – chiediamo al sindaco Cateno De Luca, in qualità di autorità locale in materia di privata e pubblica incolumità e di Protezione civile, di esercitare le funzioni attribuitegli dalla legge, adottando una ordinanza sindacale contingibile e urgente al fine di intimare agli enti competenti l’immediata esecuzione dei interventi necessari. Nell’inopinabile ipotesi in cui l’amministrazione regionale disattenda l’intimazione, invitiamo inoltre il primo cittadino a procedere con i lavori “in danno” della medesima amministrazione regionale, nei limiti delle risorse disponibili, quantomeno per ripristinare la barriera protettiva, indispensabile per scongiurare ulteriori disastri».