di Michele Bruno – Si è esibito Sabato sera, per la prima volta a Messina, al Palacultura Antonello, il Trio Chagall, per il terzo appuntamento con la serie dei concerti dell’Associazione Vincenzo Bellini.
Si tratta di tre giovani interpreti geniali il cui sodalizio artistico si è formato solo nel 2013 al Conservatorio di Torino, ma che hanno già stupito vincendo premi e partecipando a concerti in tutta Italia.
Sono Edoardo Grieco (violino), Francesco Massimino (violoncello) e Lorenzo Nguyen (pianoforte).
Il nome scelto è un omaggio al celebre pittore russo di origine ebrea, autore di una interpretazione personale del cubismo e del fauvismo, da sempre fonte di grande ispirazione per il Trio e ammirato per i suoi legami con la musica e per la forza espressiva nell’uso del colore.
Infatti questi giovani sono dotati di un’estro espressivo e di una follia musicale che li rende unici, e che accattiva al primo ascolto. Non è tuttavia esagerazione o artificiosità, ma uno stile esecutivo sobrio, lineare e pulito. E quel che colpisce anche di più è quasi l’incoscienza, l’assoluta mancanza di timore nei confronti del patrimonio musicale che portano in scena.
Il repertorio del Trio Chagall abbraccia infatti quattro secoli di musica: da Haydn a Shostakovic, da Beethoven a Schubert, Brahms e Ravel, senza tralasciare i lavori contemporanei.
Ieri si sono esibiti in una raffinata interpretazione del Trio n.2 “In einem satz” di Mauricio Kagel, il Trio n.1 in Do minore, Op.8 di Dmitrij Shostakovich ed il Trio n.1 in Si Maggiore, Op.8 di Johannes Brahms.
Questo era il programma, ma si sono esibiti ancora, grati per il calore e gli applausi del pubblico di Messina, nei “Due pezzi per violino e pianoforte” ancora di Shostakovich, adattati per il Trio.
Soprattutto durante l’esibizione del primo brano allo spettatore poteva sembrare di essere caduti all’interno di un thriller di Hitchcock. Gli appassionati del genere possono aver avvertito l’ebrezza di essere quasi i protagonisti stessi di uno dei film che hanno ammirato. Eppure è solo musica, non si vede null’altro se non questi tre bravissimi ragazzi! Ma la tensione si sente. Questo dimostra la loro capacità di rendere reale e concreta l’atmosfera della musica che eseguono.
Va aggiunta Ancora qualche nota sul successo di questi ragazzi, che forse non hanno ancora ottenuto la fama che meriterebbero anche all’estero.
Il Trio si è recentemente distinto nel panorama musicale grazie alla vittoria del secondo premio (con primo premio non assegnato) alla ventesima edizione del Premio “Trio di Trieste”, dove ha conquistato anche i premi speciali “Dario de Rosa” per la migliore esecuzione di un brano di Schumann, “Fernanda Selvaggio” come miglior Trio e “Young Award” come ensemble finalista più promettente. Con soli vent’anni di età media il Trio Chagall è risultato inoltre il più giovane ensemble da camera ad essere stato premiato nella storia della manifestazione.
Questi sono solo gli ultimi di una serie successi che il Trio Chagall ha già ottenuto, tra i quali si segnalano la vittoria nella categoria “musica da camera” ad Amadeus Factory (2018) – il primo talent dedicato ai giovani artisti dei Conservatori italiani – e l’affermazione al Concorso Strumentistico Nazionale “Città di Giussano” (2019), dove si è aggiudicato il primo premio assoluto, il premio speciale “Il Progresso” e il premio “Città di Giussano” dedicato ai migliori concorrenti di tutte le categorie.
La formazione ha ottenuto inoltre il primo premio assoluto al XXIII International Music Competition di Cortemilia e all’European Music Competition “Città di Moncalieri” nel 2016, il terzo premio e il premio speciale “Città di Venaria” riservato ai migliori giovani dell’edizione 2016 al Concorso “Luigi Nono” di Venaria e il secondo premio al Concorso “Gasparo da Salò” di Brescia nel 2019. Dal giugno 2019 partecipa al progetto Le Dimore del Quartetto.
Il Trio Chagall è impegnato a tutt’oggi in un’intensa attività concertistica che l’ha visto esibirsi in sedi prestigiose (Musei Vaticani, Teatro dal Verme e Conservatorio di Milano, Teatro Giuseppe Verdi di Trieste, Sala Sassu di Sassari, Accademia Chigiana) e come ospite di autorevoli istituzioni, tra le quali Unione Musicale di Torino, Bologna Festival, Società del Quartetto di Milano, Accademia Chigiana di Siena, ACM – Chamber Music di Trieste, Fondazione Perugia Musica Classica, Società Umanitaria di Milano.