Un progetto sul tavolo consegnato alla città, un’idea diversa di mobilità e una certezza: per costruire la Messina del 2030 bisogna iniziare subito attraverso il confronto di idee, esperienze, visioni. Senza steccati politici o ideologici, nell’assoluta convinzione che su tematiche che riguardano la vivibilità di una città e la qualità dei servizi resi ai cittadini non ci possano essere divisioni, ma dialogo. Ed è quanto è stato fatto oggi con il convegno “Progetti di Mobilità per una città sostenibile”, organizzato da Uil e Uiltrasporti Messina al Palacultura.
Un incontro che è diventato occasione per sviscerare tutti i temi cardine che ruotano attorno ai concetti di mobilità, viabilità, sostenibilità, dando voce a esperti del settore, esponenti politici, amministratori, comitati, cittadini. “La mobilità e un diritto da garantire”, questo il filo conduttore dell’evento. “Sembra un concetto ovvio, ma ne parliamo proprio nei giorni in cui Messina è sprofondata nelle classifiche su sostenibilità e qualità della vita, mentre la zona ionica si è trovata ancora una volta con la viabilità in sofferenza per i danni del maltempo e la tirrenica sconta quotidiano disagi sulla tratta autostradale che la collega alla città – ha detto Michele Barresi, segretario generale Uiltrasporti Messina – Siamo di fronte ad una mobilità insostenibile, ma oggi più che mai la parole d’ordine diventa programmare. E con l’incontro di oggi lasciamo un progetto concreto e un punto di partenza da cui iniziare a lavorare”.
Un concetto sottolineato da Ivan Tripodi, segretario generale della Uil di Messina:
“I numeri impietosi ci dicono chiaramente che a Messina il diritto alla mobilità non è garantito. Le responsabilità partono da lontano, noi dobbiamo rilanciare alcuni temi fondamentali, andando oltre gli slogan e le dirette social”.
Numeri, dati e analisi snocciolati dall’ingegnere dei trasporti Sergio Bruno, anima del convegno di oggi con un progetto che ha messo a nudo alcune serie criticità, come le pochissime aree pedonali e ciclabili e la carenza di mezzi pubblici in una città che dovrebbe avere 230 bus, 1 ogni mille abitanti, e che invece ne conta 100. Un progetto che offre anche nuove soluzioni, alcune in profonda antitesi con la programmazione fatta invece dagli amministratori di Palazzo Zanca. Cosa prevede? No alla riduzione di parti della linea del tram a un solo binario, ma seconda linea che dovrebbe passare da Corso Cavour, via Tommaso Cannizzaro e piazza Cairoli (vedi foto in allegato).
No alla linea shuttle così come è stata concepita, ma servizio improntato su quattro linee di navette che si muovono per un minor raggio di chilometri. Sistemi a pettine reali per collegare i villaggi, una grande isola pedonale che comprende piazza Cairoli, viale San Martino e le parallele via dei Mille e via Giordano Bruno fino alla via Santa Cecilia (vedi foto in allegato), vere ztl con 15 varchi elettronici nei punti di acceso e parcheggi di interscambio funzionali. Intenso e stimolante il dibattito che ne è seguito, moderato dal giornalista Fortunato Marino.
A rispondere sui progetti portati avanti dall’amministrazione De Luca, l’assessore alla Mobilità Salvatore Mondello, che ha illustrato la strategia messa nei piani Put, Pums e Pgtu, del piano parcheggi, degli investimenti su bus e tram, alcuni ereditati dalla vecchia amministrazione ma portati avanti condividendone gli obiettivi. Tanti gli spunti arrivati dai consiglieri delle circoscrizioni che hanno portato criticità e proposte per migliorare la viabilità in città. Dal caos viario sulla via Catania al problema dei tir che continuano a invadere i viali principali del centro città, fino ai villaggi più periferici della zona nord che si sentono troppo spesso cittadini di serie B.
Accorato l’appello lanciato da Dino Smedile, nella veste di responsabile regionale malati cronici, che ha evidenziato le immani difficoltà per i disabili a muoversi con i mezzi pubblici: “Ci capita di non riuscire a salire sui bus per problemi con le pedane o perché le fermate sono su strada e diventa pericoloso. Messina è all’anno zero sul trasporto pubblico per i disabili. Moltissimi vorrebbero usare il mezzo pubblico ma non possono”.
Santino Cannavó, presidente Uisp di Messina, ha parlato invece di mobilità dolce. A raccogliere spunti e portare il loro contributo le deputate regionali Valentina Zafarana(M5S) ed Elvira Amata(FdI), il segretario cittadino del Pd, Franco De Domenico, il coordinatore cittadino di Articolo 1, Domenico Siracusano. Tanti gli esponenti politici, i consiglieri comunali e le associazioni presenti.
Si è parlato anche di Metroferrovia, Metropolitana del mare, piste ciclabili, autostrade, finanziamenti, opportunità da non perdere. Con l’impegno di dare seguito all’evento di oggi con nuovi confronti e laboratori tematici che possano lasciare un’impronta.