Un Regolamento comunale per l’istituzione in città del mercato dell’usato, con l’obiettivo di incentivare il riuso e il riutilizzo di beni nel rispetto di norme comportamentali certe, disciplinando tempi, modi e spazi di fruizione. A redigerlo, con una proposta di deliberazione, sono i consiglieri comunali Cristina Cannistrà, Alessandro Russo, Andrea Argento, Salvatore Sorbello, Giuseppe Fusco, Gaetano Gennaro, Antonella Russo, Felice Calabrò, Biagio Bonfiglio e Massimo Rizzo, che intervengono dopo le roventi polemiche delle scorse settimane e lo scontro fra l’Amministrazione comunale e i librai di Piazza del Popolo.
«Si tratta – spiegano Alessandro Russo (Pd) e Cristina Cannistrà (M5s) – di un provvedimento necessario per regolarizzare la posizione degli operatori e delle associazioni artigianali e culturali del territorio, offrendo al contempo ai cittadini un luogo di aggregazione e un servizio virtuoso, come avviene del resto in tutte le città d’Italia. Lo scopo è coprire una lacuna amministrativa determinata dallo stesso sindaco Cateno De Luca, che si è acuita in particolare con la chiusura forzata dello spazio utilizzato dai rigattieri sul Viale Giostra, ai quali non è stata garantita alcuna alternativa valida. È bene che i cittadini sappiano che non si tratta di un’attività normata dalle consuete regole dell’ambulantato, ma è disciplinata da una specifica legge nazionale del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, la quale stabilisce degli standard minimi a tutela dell’ambiente e della concorrenza, al fine di regolamentare la rinascita e lo sviluppo dei mercati dell’usato, offrendo ai cittadini e alle associazioni la possibilità di operare in un contesto idoneo, in presenza di regole certe, a garanzia di operatori e utenti».
Il Regolamento, nel dettaglio, prevede l’individuazione di specifiche aree sul territorio comunale, l’organizzazione degli spazi espositivi e le relative modalità di partecipazione, oltre a precisi obblighi e eventuali sanzioni per gli espositori, esenti dal pagamento della TARI “in ragione della loro ridotta e quasi nulla produzione di rifiuti” rispetto ai normali esercizi commerciali.
Le attività esercitate dagli operatori dell’usato, nello specifico, possono comprendere attività artigianali, commerciali e dei servizi, con la possibilità di vendere o barattare solo oggetti usati di proprietà degli espositori e di valore contenuto (al massimo 200 €), con il divieto assoluto di esporre animali, oggetti di particolare valore antiquario, metalli e pietre preziose, prodotti alimentari, armi, oggetti che rechino offesa alla morale e ulteriori beni la cui commercializzazione richieda il possesso di particolari autorizzazioni e/o licenze.
In base a quanto previsto dal Regolamento, sono autorizzati a prendere parte al mercato: privati cittadini residenti nel Comune di Messina che non esercitino attività commerciale in forma imprenditoriale, associazioni non a scopo di lucro e aziende che realizzino attività didattiche e dimostrative legate alla necessità del riuso e alla tutela dell’ambiente. Per partecipare al mercato dell’usato occorrerà presentare apposita richiesta di ammissione e attestare il possesso dei requisiti necessari. Saranno accettate le richieste di partecipazione fino al numero massimo degli spazi disponibili, secondo l’ordine cronologico di presentazione delle stesse al protocollo generale del Comune.