Rosario Ciraolo schiva le telecamere, non vuole personalizzare la battaglia che ha preso spunto dalla vicenda che lo ha colpito personalmente dopo lo scontro verbale con il sindaco a difesa del Circolo Pickwick. Ha portato la copia del pagamento della Tari, giusto per sgomberare dal campo il dubbio che la delazione pubblica ha fatto circolare tra i sostenitori dei metodi del sindaco. La domenica a Piazza del Popolo ha visto la partecipazione di molti cittadini, rappresentanti di partiti e associazioni, i consiglieri comunali Alessandro Russo e Cristina Cannistrà: tutti a sostegno del circolo informale di lilbri usati e del libraio “indegnamente spubblicato in spregio di ogni norma e di ogni rispetto umano dal sindaco De Luca sulla sua bacheca social”. Animato l’intervento dell’ex direttore generale del Comune Emilio Fragale che da avvocato ha sostenuto, come rivendicato dall’associazione, la possibilità di continuare a svolgere l’ attività di scambio dei libri senza obblighi di natura fiscale né di autorizzazioni. Sull’occupazione del suolo pubblico, sembrerebbe ormai questione di ore la risposta del Comune al quale è stata, comunque, presentata domanda. Raccolti anche 111 euro (un euro ciascuno) per pagare la multa comminata al libraio pedinato.
Sul posto anche i vigili urbani, al centro di una manipolazione mediatica di una fedelissima del sindaco, la sindacalista Clara Crocè che, basandosi su alcuni commenti in chat durante una diretta, ha parlato di “insulti di una inaudita violenza” contro le vigilesse che in realtà in piazza hanno svolto il loro lavoro senza essere insultate come mostrano le diverse immagini circolate sui social.
Sulla vicenda scende in campo anche il presidente di Arcigay con una lunga lettera, chiedendo un intervento al Prefetto:
“Siamo tutte marionette in mano a pochi che detengono il potere su tutto. Perché la cultura, il sapere e la conoscenza fanno paura?
Forse perché un popolo istruito non si lascia comandare? Non so davvero quale sia il modo, nel macrosistema di una società, per combattere tale situazione. Informarsi, leggere, studiare sono sicuramente ottimi propositi e poi, non smettere mai di coltivare bellezza, andare contro i mulini a vento, senza paura. Crederci. Profondamente. Una goccia è solo una goccia. Tante gocce formano un mare.”
[Passaggio tratto da un articolo pubblicato nel suo blog da Stefania Pascali]
Da alcune settimane quotidiani locali e social danno risalto ad una grottesca vicenda che definirei paradossale.
Paradossale, in quanto non si capisce con quale diritto si possano prendere libri da una bancarella che fa solo scambio culturale e buttarli in aria da parte di chi forse ha troppa paura proprio della cultura.
Paradossale, perché, nei ricordi di chi ha studiato la storia (sui libri, ça va sans dire), tornano alla mente tratti da ventennio, per esempio i libri bruciati in piazza.
Paradossale, che, mentre tutto questo accade, chi dovrebbe difendere la Cultura, l’assessore preposto per l’appunto, colpevolmente tace.
Paradossale, che, mentre questo accade, chi ha ricoperto il ruolo di assessora all’istruzione fino a questo momento e di cui abbiamo appena appreso le dimissioni, colpevolmente tace.
Paradossale, che, senza essere presente, alcuni difensori d’ufficio del sindaco postino sui social falsità su quanto accaduto oggi a Piazza del Popolo – Lo Sardo, al punto da asserire che le vigilesse presenti siano state insultate, quando dal video di qualche testata giornalistica on line si evince esattamente il contrario.
A chi giova aizzare il fuoco in questo momento?
Paradossale é anche che chi ha disposto l’intervento questa mattina dei Vigili Urbani non sapesse che l’espositore di libri da scambiare aveva già presentato regolare domanda per l’occupazione di suolo pubblico, che per giunta vi era giá parere positivo da parte dello stesso Comando dei Vigili Urbani e che si attendeva soltanto la definizione della pratica da parte dell’ufficio competente.
Paradossale e grottesco è che, dopo mesi e mesi a cui non è stato detto nulla a chi espone e scambia libri con una bancarella a Piazza del Popolo – Lo Sardo ed a cui, ripetiamo, qualche settimana fa sono stati buttati i libri per aria, dopo due settimane di esposizione mediatica non si è pensato a risolvere e velocizzare il rilascio di quanto richiesto dal Circolo Pickwick per poter continuare la propria attività.
Non “è compito di chi governa rimuovere gli ostacoli […]” ed evitare che si creino manifestazioni, per quanto pacifiche, di chi della cultura e dei libri non ha paura?
Arcigay Makwan Messina, associazione LGBT+ e di promozione sociale, non può che essere dalla parte del Circolo Pickwick e di Renato Ciraolo.
Crediamo fermamente che Cultura e Istruzione siano le basi per costruire una società piú giusta, preparata e, quel che più è importante, una società libera.
Siamo autenticamente convint* che Istruzione e Cultura rendano liberi da ogni forma di discriminazione e preconcetti.
All’assessore alla Cultura ed all’ormai ex assessora all’Istruzione del Comune di Messina diciamo ancora una volta che il loro silenzio davanti agli atti persecutori che si sono perpetrati su persone, libri e cultura non fa che confermarci quanta poca considerazione c’è verso questi temi da parte di chi dovrebbe invece incentivarli.
Chiediamo ad ogni organismo, ufficio, dirigente preposto, dalla Prefettura – per quanto di sua competenza – al Comune della 13esima Città d’Italia, di imprimere un’accelerata e realizzare quanto richiesto dal Circolo Pickwick, per poter mettere finalmente la parola ‘fine’ su questa ignobile vicenda.” (pal.ma)