Sul “caso Ciraolo” interviene il Circolo Peppino Impastato di Rifondazione Comunista: “Cateno De Luca ha dato prova, ancora una volta, della sua indegnità politica e morale. Ha additato, in maniera vergognosa, una persona limpida come Renato Ciraolo, dandogli dello “zozzone”. – si legge in una nota –
Renato è una figura storica del movimento nonviolento messinese e non solo, colpevole di aver preso parte alla vivace contestazione che ha avuto luogo due domeniche fa a Piazza del popolo_Lo Sardo, in occasione del ridicolo “blitz” messo in atto dalla municipale contro il circolo Picwick, autore della “pericolosissima” attività di scambio di libri usati, altrimenti destinati al macero.
Il ducetto Cateno non si aspettava un’opposizione così vivace e allargata e, da megalomane e maniaco della delazione quale è, se l’è legata al dito.
Abusando del suo potere, il sindaco ha provato a costruire contro il suo “avversario” un’ignobile trappola mediatica, utilizzando video, relazioni anonime e organizzando illeciti pedinamenti degni della peggiore Gestapo.
Non si possono più tollerare questi comportamenti e, ancor meno, le complicità, le omertà e l’inerzia imbelle di chi lascia fare.
Piuttosto che offrire taglie di 5000€ o 1000€ (come ha affermato in un video che ha prontamente cancellato) per chiedere la testa (sic!) di qualche cittadino incivile, il sindaco pensi alla qualità della vita della nostra città, sempre più sporca e scivolata al 101esimo posto della classifica 2021 del sole 24 ore sull’ecosistema urbano delle città.
Messina scende quindi agli ultimissimi posti nella classifica delle città vivibili, la vicesindaca confonde furbescamente la scerbatura con la riconversione ecologica, e annuncia successi inesistenti a fronte di uno sfascio amministrativo palese e intollerabile.
Non se ne può più!
Messina non merita questa mortificazione. Piena solidarietà a Renato Ciraolo!”