Si è svolta presso l’auditorium dell’ITTL “Nautico Pizzo 1874”, la cerimonia di consegna ai migliori diplomati nell’anno scolastico 2020-2021 delle borse di studio offerte da Caronte & Tourist su proposta della Fit-Cisl Calabria.
Presenti alla cerimonia il Dirigente Scolastico Francesco Vinci; il Commissario del Comune di Pizzo Antonio Reppucci, il Sottotenente Lucio D’Amore (in rappresentanza della Capitaneria di Porto di Vibo Marina); Vincenzo Pagnotta e Giuseppe Larizza rispettivamente Coordinatore Nazionale della Fit- Cisl e Segretario Generale della Fit-Cisl Calabria; Sergio Pititto, dirigente della Cisl; Tiziano Minuti HR Manager e Capo della Comunicazione del Gruppo Caronte & Tourist.
Ai tre giovani premiati (Davide D’Alì, Daniele Stella e Alessio Perri) è stato assegnato un voucher da spendere per il percorso formativo Basic Training (si tratta della serie di corsi che occorre obbligatoriamente frequentare prima del primo imbarco, senza i quali non si può intraprendere la carriera marittima) e proposto inoltre un imbarco formativo su una delle navi della Caronte & Tourist.
La teoria incontra la pratica – insomma. E il mondo della scuola e quello lavoro si incontrano davvero, concretamente
“Nei rapporti tra scuola e mondo e lavoro – ha detto Tiziano Minuti – non sono mai mancate le buone intenzioni. Il legislatore si è tanto impegnato e ha prodotto tanto materiale. Ma passare dalla teoria alla pratica è complicato, come ci ha insegnato, in ultimo, l’esperienza della alternanza scuola-lavoro. Non voglio trarre conclusioni definitive o essere eccessivamente tranciante ma credo che il nostro sia forse è uno dei pochissimi comparti in cui i ragazzi hanno avuto la possibilità di misurarsi con il lavoro
“Se è vero che mondo del lavoro e scuola in realtà non si sono mai incontrati veramente – ha aggiunto l’HR Manager di C&T – è pur vero che il nautico resta un istituto ad altissimo tasso di occupabilità. Anche perché esistono istituzioni e persone che pensano che occorra scendere sul terreno della concretezza e premiare le eccellenze”.
È cambiato l’approccio alle professioni marittime perché è cambiato lo shipping. L’incompetenza, anche ai livelli d’ingresso, non è più ammessa. La concorrenza è serrata e la battaglia si gioca anche sulla professionalità degli addetti
“Ci sono dei fatti – ha spiegato Minuti – dai quali non si può prescindere. Il primo di questi è il processo di innovazione che ha anche in mare ha sconvolto riti e miti. Una volta un meccanico di terra poteva ben fare il meccanico anche a bordo di una nave. Oggi non è più così.
Noi ad esempio abbiamo una nave, la Elio, che può essere alimentata anche con GNL e che richiede professionalità specifiche non solo in macchina ma anche in coperta. Professionalità che devono essere formate.
“C’è poi – ha aggiunto Minuti – la questione delle normative, divenute talmente stringenti da risultare quadi opprimenti. Lo sanno bene sia gli addetti di coperta che di macchina. Vorrei dire – con una battuta – che le norme pretendono competenze specifiche anche per imbrattare carte…
“C’è infine – ha concluso l’HR Manager del Gruppo C&T – il tema della tutela dell’ambiente, che non è roba trendy ma un obbligo morale per tutti compresi i nuovi professionisti del mare
Se è vero che una impresa è un soggetto che ha anche una responsabilità sociali, verso il territorio che la ospita, verso gli interlocutori che hanno interessi che si intrecciamo con i propri, ecco che la tutela dell’ambiente, lo sviluppo sostenibile, sono un modo e una occasione per declinare la responsabilità sociale d’impresa”. (Martina Galletta)